Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali: salvare il Pianeta per salvarci
Istituito dall'ONU nel 1989, questo giorno assume il nome effettivo solo nel 2009. Lo scopo: sensibilizzare sulle conseguenze delle catastrofi naturali e prevenire
Il 2021, non ancora giunto al termine, si distingue per una lunga e non positiva lista di disastri naturali che hanno coinvolto tutti i paesi del mondo. Alluvioni, terremoti, incendi hanno colpito, praticamente, tutto il Pianeta da nord a sud, da est a ovest. Alluvioni nel Nord Europa e in Germania, piogge devastanti in Cina “mai viste negli ultimi mille anni“. Fenomeni che, in molti casi, hanno smesso di essere eccezionali e sono diventati frequenti in ogni angolo della Terra; in Nord America, gli incendi in California e Oregon e le ondate di caldo estremo in Canada, hanno fatto vittime. In Africa le alluvioni in Kenya, in Nigeria e Mozambico hanno incrementato i problemi legati alla coltivazione della terra.
Ancora l’Australia sommersa da piogge, così come le Hawaii dove si sono riscontrati danni da milioni di dollari. Anche Lussemburgo, Austria, Italia, Francia e Romania hanno subito inondazioni intense; tante le persone rimaste senza casa e decine le città franate. Per non parlare dell’estate italiana caratterizzata da incendi sparsi (principalmente al Sud) che hanno causato perdite incommensurabili nella flora e fauna locale. Disastri naturali, dove il principale responsabile sembra essere il cambiamento climatico, legato (troppo spesso e inesorabilmente) alla mano dell’uomo. Mami Mizutori, rappresentate speciale del Segretario generale dell’UNDRR, ha affermato: “Siamo intenzionalmente distruttivi. Questa è l’unica conclusione a cui si può giungere quando si esaminano gli eventi disastrosi degli ultimi vent’anni“.
L’importanza di ‘arginare’ i disastri naturali
Il 13 ottobre, istituito come Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali, celebra la necessità della consapevolezza che dovrebbe appartenere a tutti; poiché per il nostro bene è fondamentale lottare per il bene del Pianeta. Questo giorno voluto dall’ONU nel 1989, nasce per diffondere la conoscenza sui disastri naturali, sensibilizzare e rendere nota l’importanza della prevenzione per ridurre le calamità. Sebbene, infatti, si tratti di catastrofi naturali la consapevolezza e la collaborazione comuni possono ridurre i rischi da esse derivati.
Come tengono a sottolineare gli Stati e le Nazioni Unite, il 13 ottobre e sempre, le conseguenze dei disastri naturali sono molteplici; essi, troppo spesso, si misurano in vittime umane, in danni irrecuperabili ai territori, in devastazioni ingenti alle attività produttive e agli insediamenti urbani. Proprio per questo prevenzione e anticipazione sono fondamentali per rispondere alle sfide del cambiamento climatico.
L’esigenza di un’azione globale
Secondo il Rapporto UNDRR (braccio operativo delle Nazioni Unite in questo settore) gli eventi meteorologici disastrosi, hanno dominato il 21° secolo; nel ventennio compreso tra il 2000 al 2019, “si sono verificati 7.348 gravi eventi catastrofici, responsabili della morte di 1,23 milioni di persone e del coinvolgimento di altre 4,2 miliardi, spesso anche più volte“. I danni stimati sarebbero intorno ai 2,97 trilioni di dollari. Il maggiore indagato, considerato il principale responsabile di questi disastri ambientali, è il cambiamento climatico; incendi, siccità, aumento delle temperature, terremoti e tsunami sono stati responsabili della morte di moltissime persone in tutto il mondo.
Il prossimo novembre si terrà a Glasgow la Conferenza delle Nazione Unite sul Clima (Cop26) nella quale le diverse potenze mondiali dovranno discutere e trovare soluzioni per arginare le devastanti conseguenze legate al cambiamento climatico; tuttavia è fondamentale comprendere che se l’azione non avviene in maniera comunitaria e globale, sarà difficile (se non impossibile) arginare i danni devastanti.
Sendai Framework for Disaster Risk Reduction
Oltre al compito di sensibilizzazione, l’UNDRR si impegna a sovrintendere all’implementazione del Sendai Framework for Disaster Risk Reduction; con questo termine si intende un documento internazionale adottato dagli stati membri delle Nazioni Unite il 15 marzo 2015 durante la Conferenza mondiale sulla riduzione del rischio di disastri tenutasi a Sendai, in Giappone, e approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel giugno 2015. Si tratta di un programma atto ad individuare pratiche di riduzione e prevenzione dei rischi in tutto il mondo.
Il documento di Sendai prevede un quadro di obiettivi raggiungibili entro il 2030, con un insieme di standard comuni in tutti i paesi del Pianeta. Il quadro di Sendai stabilisce quattro priorità d’azione specifiche, esse sono: comprendere il rischio delle catastrofi; rafforzare la gestione delle catastrofi; investire nella riduzione del rischio di disastri naturali; ed infine, migliorare la preparazione ai disastri per essere più preparati a rispondere meglio nella riabilitazione e ricostruzione. Inoltre Per agevolare la valutazione dei progressi globali del Sendai Framework, sono stati concordati sette obiettivi globali (Sendai Seven Targets Campaign).
I sette obiettivi globali per ridurre i rischi dei disastri naturali
Dal sito ufficiale dell’UNDRR, di seguito l’elenco dei sette obiettivi di valenza globale.
2016 – Obiettivo (a): Ridurre sostanzialmente la mortalità globale per catastrofe entro il 2030, con l’obiettivo di abbassare il tasso di mortalità globale medio per 100.000 nel decennio 2020-2030 rispetto al periodo 2005-2015;
2017 – Obiettivo (b): Ridurre sostanzialmente il numero di persone colpite a livello globale entro il 2030, puntando ad abbassare il dato medio globale per 100.000 nel decennio 2020-2030 rispetto al periodo 2005-2015;
2018 – Obiettivo (c): ridurre la perdita economica diretta in relazione al prodotto interno lordo (PIL) globale entro il 2030;
2019 – Obiettivo (d): ridurre sostanzialmente i danni causati da catastrofi alle infrastrutture critiche e l’interruzione dei servizi di base, tra cui le strutture sanitarie ed educative, anche attraverso lo sviluppo della loro resilienza entro il 2030;
2020 – Obiettivo (e): aumentare sostanzialmente il numero di paesi con strategie nazionali e locali di riduzione del rischio di catastrofi entro il 2020;
2021 – Obiettivo (f): migliorare sostanzialmente la cooperazione internazionale con i paesi in via di sviluppo attraverso un sostegno adeguato e sostenibile per integrare le loro azioni nazionali per l’attuazione del presente quadro entro il 2030;
2022 – Obiettivo (g): aumentare sostanzialmente la disponibilità e l’accesso ai sistemi di allarme rapido multi-rischio e alle informazioni e valutazioni sui rischi di catastrofi per le persone entro il 2030.
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