Il nuovo Bottom Up sostenibile di Liu Jo: la storia del tessuto
A 14 anni dal primo spot tv, il noto brand torna a raccontare l'evoluzione del denim attraverso il suo capo di punta
Attraverso il lancio del nuovo Bottom Up, Liu Jo torna a raccontare la storia del denim; un viaggio attraverso un capo simbolo che esprime l’anima sostenibile del brand. Questo racconto arriva a quattordici anni dal primo Bottom Up e dal primo spot tv.
Come rivela la nota lanciata dal brand in questa occasione, il denim ha una storia che affonda le sue radici nel XVI secolo; usato nei porti come tela da lavoro, questo tessuto è poi stato impiegato per creare i pantaloni da marinaio. Proprio per il lancio del nuovo Bottom Up, Liu Jo ha deciso di raccontare la storia del jeans trasformatosi in un capo adatto a diversi tipi di abbigliamento e a tutti.
Nella produzione francese prende il nome da tele de Nîmes, trasformandosi così in denim. Sono le rivolte del ’68 a rendere questo tessuto protagonista della moda; e a questo tessuto si intrecciano molte storie come quella di Liu Jo che, nel 2008, per primo portò nel mondo del denim un prodotto inedito: il Bottom Up.
La storia del denim in Liu Jo
Il Bottom Up di Liu Jo si presenta come un jeans capace di trasformarsi in una vera e propria “seconda pelle“; grazie a questa impronta innovativa del brand, il denim si trasforma in sinonimo anche di eleganza e femminilità. “Una visione assolutamente nuova e affascinante, che metteva la donna al centro, costituendo il primo passo di una storia firmata Liu Jo“. Il brand ha continuato a valorizzare, negli anni, questo tessuto donandogli sempre un aspetto più innovativo e con la nuova collezione aggiunge un altro importante tassello: la sostenibilità.
Il nuovo Bottom Up di Liu Jo, infatti, è un Better Denim, realizzato con una tela indigo che si è evoluta verso la strada della moda sostenibile. La nuova direzione eco sposata dal brand, dunque, pone al centro dell’attenzione anche il rispetto per l’ambiente. Continuando a valorizzare le donne, Liu Jo si pone anche nello spirito di innovazione e contemporaneità; in questo senso prendono un posto di rilievo anche le sfide ambientali che ormai esigono di essere affrontate da ogni punto di vista.
L’aspetto green del nuovo Bottom Up
Come racconta Marco Marchi, amministratore unico del noto brand: “Liu Jo osserva e ascolta attentamente i cambiamenti che avvengono in ogni mercato, mantenendo un abile equilibrio tra creatività e razionalità. La sensibilità nel nostro settore è fondamentale, ovviamente accompagnata dai numeri e dalle performance, ma è solo attraverso quella speciale visione, che prendono forma progetti speciali come Bottom Up“.
Il primo Bottom Up nasceva per creare un legame ancora più intenso tra le donne e il denim; oggi questo noto capo si colora di un eccezionale aspetto innovativo: l’attenzione per la moda sostenibile. Come rivela ancora Marchi, infatti: “Abbiamo voluto aggiungere a Bottom Up però una nuova anima, quella green, per renderlo ancora più vicino ad una necessità che è sempre più sentita a livello globale e nella quale credo e crediamo fortemente come azienda. La moda ci permette di leggere il mondo, ma anche di cambiarlo. Questo è solo l’inizio di un sentiero nuovo da percorrere insieme“.
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