La questione ambientale, come ormai ci capita di ripetere spesso, ha una tangenza con qualunque campo di interesse. Non è esente da questi discorsi nemmeno il mondo del calcio: parliamo, dati alla mano, dello sport più seguito del mondo. Il Real Betis Balompié, società spagnola con sede nella splendida città di Siviglia, ha come colori sociali il bianco ed il verde.
Questa caratteristica, probabilmente per casualità, rende unico questo storico club andaluso. Parliamo infatti di una delle società calcistiche europee più attive nel campo della sostenibilità ambientale. Fin dall’arrivo del presidente Ángel Haro nel 2016, il Betis non ha mai smesso di partecipare a progetti ambientalisti in cui il verde appunto è al centro del discorso.
Verdi per sempre
Circa il 30% degli abbonati allo stadio Benito Villamarin è composto da bambini e teenagers. Ciò significa che la sensibilizzazione ambientale deve essere incentrata proprio su di loro. Non è più possibile infatti ignorare una questione che costituisce uno spartiacque per il prosieguo di una vita serena sulla Terra.
Il verde deve essere la ragione di vita di un tifoso del Betis: non solo a livello di fede calcistica, ma soprattutto in riferimento all’ecologia e al rispetto del prossimo e del Pianeta.
Parliamo di uno dei primi club, assieme agli inglesi del Forest Green Rovers ad aver preso parte al progetto Climate Neutral Now, targato ONU. Grazie inoltre alla Real Betis Foundation, il club bianco-verde ha ideato Forever Green. Questo programma di fatto offre la possibilità ad aziende ed organizzazioni con scopi ambientalisti un palcoscenico di primo livello, come quello offerto dalla Liga spagnola, campionato trasmesso in mondovisione.
Il club infatti si offre come promotore di moltissime iniziative: tra queste, solo per fare un esempio, alcuni progetti di rimboschimento che interessano aree della regione andalusa e non solo. L’intento, per nulla celato dal Presidente, è quello di rendere il Real Betis più verde che bianco. Non a caso presto i giocatori raggiungeranno lo stadio con un pullman alimentato con energia elettrica.
