Agenda 2030

Obiettivo 14, Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: la vita sott’acqua

Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine

L’Obiettivo 14 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è dedicato agli oceani, ai mari e alle risorse marine. Tra i traguardi prefissati la conservazione e il mantenimento della vita sott’acqua. Contro inquinamento e sfruttamento che continua a generare sempre più problemi dalla portata di vere e proprie catastrofi.


Tra i 17 Goals dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, l’Obiettivo 14 è dedicato agli oceani. In particolare a tutta la vita sott’acqua, comprensiva di ogni risorsa marina che, a causa di sfruttamento intensivo e inquinamento, stiamo danneggiando. L’acidificazione dei mari e l’aumento di rifiuti (sopratutto di plastica) stanno generando non pochi danni ai fondali marini, ma anche a tutte le specie che vi abitano. Alla pesca e allo sfruttamento a livello industriale si aggiunge poi l’emergenza climatica che genera non poche pressioni su tutti gli ecosistemi.

Obiettivo 14 dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile
La vita negli oceani al centro dell’Obiettivo 14 dell’Agenda 2030 – BioPianeta

Obiettivo 14 e tutela degli oceani a tutti i livelli

L’Obiettivo 14 mira a portare ad un livello sostenibile la vita degli oceani, dei mari e delle risorse marine. Tra i traguardi che il Goals si prospetta di raggiunge, alcuni dovevano essere già raggiunti in precedenza, altri sono in prospettiva per i prossimi anni. Al primo posto c’è l’impegno a ridurre e prevenire in modo significativo ogni forma di inquinamento marino. In particolare modo tutto quello che deriva da attività esercitate sulla terraferma. Al secondo punto emerge la necessità di gestire (e questo era un traguardo auspicato già per il 2020) in maniera sostenibile ecosistema marino e coste. Agendo anche per ripristinare le aree danneggiate e renderle più salubri e produttive.

Al terzo punto, poi, si presenta l’urgenza di affrontare gli effetti dell’acidificazione degli oceani, anche attraverso una maggiore collaborazione scientifica su tutti i livelli. Al quarto punto vi è un’attenzione rivolta alla pesca. In particolare una regolamentazione di quest’ultima per eliminare le attività intensive, illegali e distruttive. Questo anche implementando piani di gestione su base scientifica, che aiutino a ripristinare le riserve ittiche e portarle ad un rendimento sostenibile, rispettando le caratteristiche biologiche. Altro traguardo stabilito entro il 2020, rientrante nel quinto punto dell’Obiettivo 14, era di preservare almeno il 10% delle aree costiere marine.

Onde del mare
Oceano con le onde che s’infrangono – BioPianeta

Traguardi e misure e necessarie

Nel sesto punto, invece, è previsto il divieto ad ogni forma di sussidio per pesca intensiva, eccessiva e non dichiarata. In particolare, questo punto recita anche: “Riconoscendo che il trattamento speciale e differenziato per i paesi in via di sviluppo e per quelli meno sviluppati che sia appropriato ed efficace, dovrebbe essere parte integrante dei negoziati per i sussidi alla pesca dell’Organizzazione Mondiale del Commercio“. Infine il settimo punto, previsto dall’Obiettivo 14, si interessa all’aumento dei benefici economici dei piccoli stati insulari in via di sviluppo e dei paesi meno sviluppati. Traguardo raggiungibile utilizzando le risorse marine in maniera sostenibile, così come la pesca, l’acquacoltura e il turismo.

Come per tutti gli altri obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, ogni punto prevede anche l’impiego di misure specifiche. Innanzitutto, aumentare la conoscenza scientifica, sviluppare la capacità di ricerca e di trasmissione della tecnologia marina. Questo, ovviamente, tenendo in considerazione i criteri e le linee guida della Commissione Oceanografica Intergovernativa sul Trasferimento di Tecnologia Marina. In secondo luogo, fornire l’accesso ai piccoli pescatori artigianali alle risorse e ai mercati marini. Ed infine: “Potenziare la conservazione e l’utilizzo sostenibile degli oceani e delle loro risorse applicando il diritto internazionale, come riportato nella Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare, che fornisce il quadro legale per la conservazione e per l’utilizzo sostenibile degli oceani e delle loro risorse“.

Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & Pets Messinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.
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