La crisi climatica mostra i suoi effetti sempre più devastanti sull’ambiente, gli animali e anche gli esseri umani. Una recente indagine in Italia ha scoperto che circa la metà delle persone si sente fortemente minacciato da questa emergenza in atto. Sono sopratutto i giovani che temono gli effetti più catastrofici.
Secondo quanto emerge dal primo report del nuovo Osservatorio Deloitte su sostenibilità e innovazione, più di un italiano su tre teme che il cambiamento climatico possa rappresentare una delle più importanti minacce. E se tra le generazioni più adulte si tratta del circa 36%, a sentirsi più preoccupati sono i giovani con picchi del 45% tra la GenZ e del 40% tra i Baby Boomers. Questo quanto riportato anche da Ansa rispetto al rapporto diffuso da Deloitte. La crisi climatica in atto sta portando già i suoi effetti. E ogni giorno siamo portati difronte a catastrofi che stanno annientando natura e animali, ma che stanno portando conseguenze più che drammatiche anche a tante popolazioni di esseri umani.
Le scelte derivate anche dalla paura della crisi climatica
Sono 7 italiani su 10 a ritenersi testimoni della “più grande crisi climatica ed ecologica della storia“. Questo quanto riportato dal primo report del nuovo Osservatorio di Deloitte. A tal proposito, ben 2 rispondenti su 3 avrebbero, persino, dichiarato di aver cambiato le proprie abitudini. Le scelte, compiute in ottica più sostenibile, per molti risalgono anche a prima della pandemia. Moltissimi degli intervistati avrebbero ammesso che operazioni quali riciclare, rigenerare e ridurre i rifiuti al minimo, sono diventati elementi imprescindibili. E questo quanto dichiarato da ben 7 italiani su 10.
Sempre in ottica sostenibile, è anche utile precisare che il 40% delle persone sono propense ad acquistare, principalmente, prodotti biologici e che provengono da filiere certificate. Lo stesso vale anche per scelte che vertono verso l’economia circolare e i brand ecosostenibili. Tuttavia, in questo contesto, gli italiani intervistati avrebbero riportato anche alcune criticità rispetto alla scelta di praticare una vita sostenibile. Tanti degli italiani che si sentono minacciati dalla crisi climatica avrebbero ammesso che il primo elemento critico, per i prodotti sostenibili, è il prezzo. Questo secondo il 51% degli intervistati. Per il 38%, invece, la difficoltà consiste nel reperire il prodotto o il servizio. Per il 36%, infine, risulta difficile trovare informazioni certificate e affidabili sulla sostenibilità (36%).
Impatto ambientale e scelte sostenibili
La paura degli effetti, già evidenti, della crisi climatica sta spingendo sempre più persone, nel nostro Paese, a mostrare particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. In questo caso l’interesse degli italiani è rivolto soprattutto al tipo di materiali impiegati, che, come scrive Ansa, “deve essere quanto più rinnovabile (36%), naturale (34%) e riciclabile (31%)“. A questo si aggiunge anche, per il 31% delle persone, l’attenzione verso la minimizzazione dell’impatto ambientale lungo tutto la catena del valore.
La durabilità del bene non è considerato un aspetto fondamentale, questo quanto dichiarato sopratutto dai Baby Boomer, ancora influenzati dalla “cultura del consumo“. Infatti, solo per il 23% è tra le tre caratteristiche più rilevanti. Inoltre, importante precisare che la sostenibilità è una discriminante anche in merito alla mobilità. In questo caso per il 51% sui veicoli personali e per il 55% sui mezzi di trasporto pubblici. Scelte sostenibili anche rispetto all’immobiliare, per il 57%, e ai generi alimentari, per il 51%. Infine, scelte d’acquisto guidate da considerazioni più tradizionali e, quindi, meno sostenibili riguardano ancora intrattenimento, prodotti finanziari e software.