A breve partirà a Montreal, in Canada, la Cop15. L’evento vedrà riuniti i Governi di tutto il mondo per concordare nuovi obiettivi in merito alle azioni globali mirate ad arrestare la riduzione della biodiversità.
Arriva con circa un mese di distanza dalla Cop27, la Conferenza delle Parti sul Clima, e si chiama Cop15. Acronimo quest’ultimo che sta ad indicare la 15esima Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Diversità Biologica (la CBD COP15). Per l’evento, dal 7 all’19 dicembre, diversi capi di Stato e di Governo, provenienti da tutto il mondo, si riuniranno per discutere in merito alla salute degli ecosistemi. Gli incontri si terranno a Montreal, in Canada, e sarà la biodiversità il nucleo di tutti i discorsi.
Cos’è la Cop15 (CBD Cop15)
La vita sulla Terra dipende dagli ecosistemi che la popolano. Acqua, aria e altri elementi essenziali derivano da foreste, oceani e terreni che rappresentano la base di ogni risorsa primaria. Tuttavia, la biodiversità sta subendo degradi sempre più catastrofici. In più, come riferisce l’IPBES (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services ), il 75% della superficie terrestre e il 66% degli oceani ha subito alterazioni a causa dell’uomo. Il cambiamento globale della natura negli ultimi 50 anni è stato caratterizzato da perdite estremamente consistenti, mai registrate nella storia. E la conseguenza degli ecosistemi danneggiati è anche l’aggravarsi della crisi climatica.
Infatti, un ambiente poco sano rilascia carbonio, invece di immagazzinarlo. A tal proposito, dunque, la Cop15 si presenta come un’opportunità per raggiungere accordi importanti che riescano a tutelare gli ecosistemi (e la vita) in tutto il mondo. A Montreal dovrà essere adottato il Quadro globale per la biodiversità post-2020. Si tratta, nello specifico, di una serie di impegni che i paesi aderenti dovranno rispettare. Impegni a cui gli Stati e i Governi dovranno tenere fede e attuare, sia a livello individuale che a livello collettivo. L’obiettivo primario è quello di portare l’uomo a vivere in armonia con la natura, questo entro e non oltre il 2050. Si tratta difatti dell’unica maniera possibile per poter sopravvivere sulla Terra.
Gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 e il 2050
Come riporta il sito ufficiale UNEP (UN Environment Programme), in una nota stampa sulla Cop15, la bozza d’accordo su cui concentreranno i dibattiti, che vedranno protagonisti i diversi Governi provenienti da tutto il mondo, verte su 4 obiettivi. Questi, che dovranno essere raggiunti entro il 2050, sono: conservazione, uso sostenibile delle risorse, condivisione equa dei benefici derivanti dalla natura e capacità tecniche e finanziarie.
A questi punti più generali si aggiungono, come riporta ancora il sito UNEP, 22 target che dovranno essere centrati entro il 2030. Questi si basano su obiettivi più specifici che riguardano punti quali l’espansione da destinare alle aree protette o misure che portino alla riduzione dell’inquinamento. Un punto chiaro emerge dalla Cop15, ovvero che per risolvere problemi, quali libero ed uguale accesso alle risorse primarie o sconfiggere diseguaglianze e povertà, è innanzitutto necessario ripristinare la salute degli ecosistemi. E questo si può ottenere soltanto riducendo le perdite a zero e invertendo la curva entro il 2030.
Ahead of #COP15 in Montreal 🇨🇦:
At #COP27, civil society groups, indigenous activists & scientists stood together & demanded firm action be taken next month at the @unbiodiversity conference.
📷 @cbd_cop15 & @unbiodiversity
🗞️@CBC⬇️https://t.co/OTZtcCiDKl pic.twitter.com/dEkP1ZOcZF— ipbes (@IPBES) November 29, 2022