Tra gli sprechi che maggiormente rappresentano un vero e proprio danno, non possiamo non parlare dell’acqua. In riferimento all’Italia, recenti dati elaborati dall’ISTAT dimostrano che nella maggior parte delle Regioni le dispersioni avvengono nelle tubature.
In Italia un terzo dell’acqua è ‘vittima’ di perdite idriche che avviene soprattutto nelle reti di distribuzione; sono il Sud e le Isole le Regioni in cui si registrano maggiori dispersioni nelle tubature. Nelle case di molti cittadini, infatti, arriva solo il 50% dell’acqua erogata.
A fornire questo dato, tutt’altro che rincuorante, è un’indagine dell’ISTAT che rivela anche in quali città in particolare si verificano più perdite di acqua tra le tubature. Una risorsa preziosa che dovrebbe essere salvaguardata ma che, spesso, non è tutelata.
Il rapporto dell’ISTAT sull’acqua
La maggior parte degli sprechi di acqua si registra nei percorsi di distribuzione; a queste perdite si somma la scarsità di acqua potabile che rende, un bene primario, seriamente a rischio per molti cittadini. L’ultimo rapporto dell’ISTAT sui cambiamenti climatici fotografa una situazione tutt’altro che rassicurante; dal capitolo dedicato all’acqua emerge che un terzo delle risorse idriche che arrivano ai capoluoghi di Provincia e alle Città metropolitane, si disperde nelle tubature prima di arrivare all’utente finale. Nel Report si legge con precisione: “Nel 2020 a fronte dei 2,4 miliardi di metri cubi di acqua (370 litri per abitante al giorno) ne sono stati erogati agli utenti finali soltanto 1,5 miliardi di metri cubi (236) per gli usi autorizzati (fatturati o ad uso gratuito); con una perdita totale in distribuzione di 0,9 miliardi di metri cubi, pari al 36,2% dell’acqua immessa in rete (erano del 37,3% nel 2018)“.
Anche se rispetto al 2018 si è registrato un miglioramento, le quantità di acqua che continuano a disperdersi sono moltissime. Una situazione critica, soprattutto se si tiene presente che con tutte le risorse sprecate si potrebbe fornire supporto idrico a 10 milioni di persone. Secondo i dati dell’ISTAT le città che sprecano più acqua si trovano al Sud e nelle Isole (con il 52% di perdite); al Nord Ovest, invece, si registrano perdite pari al 23,5% e al Nord Est del 32,8%. Al Centro la dispersione raggiunge il 37,3%.
Cause e conseguenze della dispersione
La maggiore perdita di acqua si regista dove le infrastrutture risultano più obsolete; a questo problema segue il fatto che, con la scarsità d’acqua, le risorse sono razionate per poche ore al giorno o a giorni alterni. Una situazione come questa genera enorme disagio in luoghi, come le Isole, che sono meta di villeggiatura: e che in estate vedono aumentare il numero della popolazione e scarseggiare maggiormente le risorse idriche e che dovrebbe essere sempre un bene primario.
Le analisi riportate da ISTAT sono state effettuate sui dati del Censimento delle acque per uso cittadino e in seguito inserite nel Programma statistico nazionale. Tale Censimento è in grado di fornire informazioni fondamentali sull’uso pubblico delle risorse idriche; dal prelievo dell’acqua fino all’uso potabile e alla depurazione delle acque reflue urbane. Si tratta dunque di dati importanti che permettono di illustrare un quadro complessivo delle Regioni italiane e permettere di agire per arginare problemi come quello delle perdite.