Allarme siccità: laghi e fiumi italiani ridotti del 50 per cento
A denunciare la situazione è l'Osservatori ANBI sulle risorse idriche
Secondo un rapporto presentato da ANBI, in Italia si potrebbe essere a rischio siccità a causa della scarsità di acqua in laghi e fiumi. L’Osservatorio, infatti, avrebbe riferito che il quantitativo di risorsa idrica si sarebbe ridotto, persino, del 50% rispetto agli anni precedenti.
L’Italia potrebbe trovarsi a rischio siccità, questo quanto annunciato dal rapporto dell‘Osservatorio ANBI sulle risorse idriche; il quantitativo di acqua nei fiumi e nei laghi del nostro Paese si sarebbe ridotto notevolmente; circa il 50% in meno rispetto agli anni precedenti.
La situazione drammatica comprenderebbe sia il Lago di Garda ed Iseo; e, per quanto riguarda sempre i laghi, l’allarme non diminuisce nemmeno rispetto al Lago Maggiore. Anche il Fiume Po sembra aver raggiunto i suoi valori minimi confrontati a quelli di 12 mesi fa.
I dati sull’allerta siccità
Come scrive anche Ansa, i dati riportati dall’Osservatorio ANBI farebbero riferimento ad un confronto del 2021-2022. Ad oggi, i grandi bacini naturali del Nord risulterebbero tutti sotto media; ad eccezione del Lago di Como, infatti, le differenze rispetto a dodici mesi fa sono più che notevoli. Il Lago di Garda e il Lago Iseo, così come il Lago Maggiore, erano a colmo di piena; oggi in tutti e tre i grandi laghi il volume dell’acqua presente si sarebbe ridotto, persino del 50%. Attualmente, a fare temere il rischio siccità, il fatto che il riempimento sarebbe corrispondente a circa il 39,5%. Inoltre, se le attuali condizioni dovessero persistere, si potrebbero segnare nuovi record di altezza idrometrica minima. Questi dati dipenderebbero soprattutto dalle situazioni metereologiche; un periodo, tradizionalmente, piovoso si sta dimostrando oggi, persino, afoso.
Come scrive il sito Tiscali, in Valle d’Aosta le temperature sfiorano i 30 gradi; questo favoriscono lo scioglimento della neve, che riempie i corsi d’acqua della regione. Tuttavia, dello stesso scioglimento positivo, attualmente, sembrerebbe non godere il Fiume Po; il grande corso d’acqua si troverebbe ai suoi valori minimi, intorno al 30% della media. In Piemonte calano i livelli dei principali fiumi; in Lombardia la neve che si scioglie è del circa 62% in meno rispetto agli anni precedenti. Ad essere in maggiori difficoltà è il Veneto; la Toscana, invece, registra i livelli dei fiumi che attualmente si contano in piena estate. Non sono rassicuranti neanche le condizioni dei corsi d’acqua marchigiani e nel Lazio Tevere, Aniene, Liri e Sacco, sono ridotti al minimo; preoccupante anche la situazione del lago di Bracciano. Rischio siccità anche in Campania e in Puglia; in quest’ultima i valori calano di 3 milioni di metri cubi in una settimana. Gli unici dati, attualmente, più positivi si registrano solo in Basilicata e Sicilia; ma vista l’elevata carenza d’acqua il rischio di siccità sembra una minaccia relativamente concreta.