L’agenzia di rating etico concentrata sulla sostenibilità, Standard Ethics, nel report annuale del 2021, si concentra anche sull’Italia. Il rating Ser assegnato al nostro Paese è EE+; questo si traduce come Fully sustainable, ovvero un outlook che è passato da negativo a stabile dal 13 marzo 2020. Questo effetto, che si può definire senza dubbio positivo, deriva anche dalla reazione alla Pandemia; oltre che alla conseguente gestione definita: ‘modello’ dalla Commissione Europea.
Il report annuale del 2021, chiamato The Big Picture, dimostra che, sebbene esistano dei margini di miglioramento rispetto alle linee guida sulla sostenibilità, l’Italia ha già iniziato il suo cammino per definirsi un Paese sostenibile. Standard Ethics, infatti, misura il livello di sostenibilità di un’azienda o di una nazione attraverso l’allineamento (di quest’ultime) con le strategie e le indicazioni internazionali definite dall’Ue, dall’Onu e dall’Ocse; la classificazione è composta da nove gradi. Si parte EEE (il grado migliore) fino ad arrivare ad F (il grado peggiore); l’Italia, con il suo EE+, ha ottenuto un livello che merita di essere tenuto in considerazione.
Il report di Standard Ethics
Come scrive Ansa, lo Se (Standard Ethics) Italian Index è stato lanciato dall’agenzia di rating nel 2014; ad oggi è composto dalle 40 principali società quotate in Italia, con ultima revisione il 30 settembre 2021. A marzo del 2022 Standard Ethics pubblicherà anche il Food&Beverage Sustainability Italian Benchmarck; quest’ultimo potrà essere utilizzato come riferimento di sostenibilità, del settore alimentare, a livello globale.
“Abbiamo scelto l’Italia – scrive l’agenzia di stampa Ansa, riportando il commento di Jacopo Schettini Gherardini, direttore ricerca di Standard Ethics – nonostante in molti casi si tratti di aziende non quotate. Perché si tratta comunque di società leader mondiali, dove sul prodotto ci sono cura e attenzione fenomenali. La sostenibilità magari manca in altri ambiti, ma si può migliorare, mentre in paesi dove i prodotti sono scarsi, i margini lo sono di per sé“. Inoltre, tra gli altri indici in uscita, per l’Italia dall’ultimo trimestre del 2022, ci saranno anche lo Se Mid Italian Index e lo Se European Football Index; il primo riferito all’analisi delle aziende di medie dimensioni e il secondo che interesserà la valutazione dei club di calcio.
I rating delle banche italiane
Come scrive Repubblica, riportando le dichiarazioni di Standard Ethics: “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), lanciato nel 2021 coglie la coerenza del Paese nella sua strategia di sostenibilità“. Di conseguenza anche se il livello dell’Italia non è altissimo (non esistono ancora rating EEE-) non si escludono aspettative per il futuro estremamente positive. Infine, anche per quanto le banche i rating sembrano segnare un margine di miglioramento che parte da una base di partenza non più negativa, ma stabile.
Nel concreto, come evidenzia il report di Standard Ethics nel Se Italian Banks Index, l’11% degli istituti di credito del nostro Paese ha un rating EE+; tale dato, confrontato con gli standard degli altri paesi europei, mostra una situazione di netto miglioramento per l’Italia (se si tiene in considerazione che mediamente le banche europee hanno un rating EE+ solo per il 5%). Come riporta Repubblica, a tal proposito Standard Ethics commenta: “Le banche italiane si stanno conformando volontariamente agli standard globali sulla sostenibilità. Questo può essere notato guardando le pratiche di corporate governance; così come i codici di condotta delle banche italiane, che includono formalmente riferimenti agli standard globali sulla sostenibilità”. In sostanza, concludono dall’agenzia di rating: “In media le banche italiane mostrano un più alto livello nei gradi di sostenibilità“.
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