L’Obiettivo 10 presente nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile mira a ridurre le ineguaglianze tra e all’interno delle Nazioni. Ai paesi più vulnerabili e alla povertà è dedicato il decimo Goal che va a localizzarsi all’interno della rosa dei 17 Obiettivi promossi dalle Nazioni Unite. Le disparità, le diseguaglianze in campo sociale, medico, educativo e rispetto a molti altri servizi animano i traguardi che si prospettano di essere raggiunti per il bene di tutte le comunità internazionali.
Crescita economica, sociale e ambientale
Benché si possano registrare dei progressi nelle intenzioni di sottrarre le persone alla povertà, le Nazioni più vulnerabili, come i paesi meno sviluppati, i Paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare e i piccoli stati insulari in via di sviluppo, continuano a vivere condizioni di disparità. Le diseguaglianze riguardano sia i servizi fondamentali che il reddito; e se, secondo quanto sostiene il Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite, la differenza di reddito è diminuita tra Stati è, di contro, aumentata all’interno di uno stesso paese.
L’obiettivo 10 dell’Agenda 2030 si concentra sul fatto che la crescita economica, seppur importante, non è sufficiente al ridurre la povertà; infatti, per potere essere un supporto, tale crescita deve essere inclusiva e coinvolgere tre le dimensioni dello sviluppo sostenibile: economica, sociale e ambientale. In tal senso, le politiche dovrebbero essere universali e guardare, sempre, ai bisogni delle popolazioni più vulnerabili.
I dati della disparità nel mondo
Secondo quanto si legge sul sito ufficiale dell’UNRIC, prendendo in considerazione le dimensioni delle popolazioni, in media da 1990 al 2010 la disparità di reddito è aumentata dell’11% nei paesi in via di sviluppo; in questi paesi, la maggior parte delle famiglie vive in società in cui il reddito è distribuito in maniera molto disomogenea. Inoltre, si legge sulla pagina dell’UNRIC dedicata all’Obiettivo 10 dell’Agenda 2030: “È dimostrato che, oltre una certa soglia, l’ineguaglianza danneggia la crescita economica e la riduzione della povertà“; danneggiati anche la qualità delle relazioni pubbliche e politiche e il senso di autostima e soddisfazione personale.
Per affrontare la disparità di reddito, però, è necessario affrontare la disparità di opportunità che sottostà ad essa. Risulta in un sondaggio globale condotto dal programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo: “È emerso che i decisori politici di tutto il mondo hanno riconosciuto che l’ineguaglianza nei loro paesi è generalmente elevata; e costituisce una potenziale minaccia per uno sviluppo sociale ed economico a lungo termine“.
La disparità sembra essere collegata anche ai tassi di mortalità; i bambini nati nelle famiglie povere rischiano di morire entro i cinque anni con una probabilità maggiore, rispetto a i bimbi nati nelle famiglie benestanti. Anche le persone con disabilità potrebbero andare incontro a spese sanitarie catastrofiche rispetto alle loro condizioni economiche; infine, è stato riscontrato che le donne abitanti una comunità rurale hanno più probabilità di non superare il parto, rispetto alle donne abitanti in comunità sviluppate o in città.
I traguardi del decimo obiettivo dell’Agenda 2030
A fronte delle analisi effettuate, l’obiettivo 10 dell’Agenda 2030 si propone di raggiungere traguardi ben mirati; innanzitutto il primo traguardo mira a raggiungere, entro il 2030, la crescita del reddito del 40% della popolazione nello strato sociale più basso. Il secondo punto mira a promuovere, invece, l’inclusione a livello economico, sociale e politico; inclusione che comprende: sesso, età, religione, disabilità, etnia e qualsiasi altro aspetto. Il terzo punta mira a consentire pari opportunità anche eliminando leggi, politiche e pratiche discriminatorie; promuovendo, al contrario, leggi politiche e azioni di inclusione e integrazione.
A tali politiche si accompagnano quelle del punto quattro; in quest’ultimo si mira a creare ed adottare politiche fiscali, salariali e di protezione sociale che virino verso l’uguaglianza. Segue il successivo traguardo che punta a regolamentare e monitorare le istituzioni e i mercati finanziari globali; per rendere le precedenti norme citate più efficaci e concrete possibili.
Gli ultimi punti e le maniere di attuazione
Nel sesto punto si legge ancora: “Assicurare una migliore rappresentanza che dia voce ai paesi in via di sviluppo”; sia nelle istituzioni responsabili di economia e finanza globale e internazionale, sia nella creazione di istituzioni più “Efficaci, credibili, responsabili e legittimate“. Il settimo punto, infine, s’interessa alla migrazione e mobilità delle persone; l’obiettivo è quello di renderle più: “Disciplinate, sicure, regolari e responsabili“. Questo anche attraverso l’attuazione di: “Politiche migratorie pianificate e ben gestite“.
I traguardi dell’Obiettivo 10 dell’Agenda 2030 puntano di essere raggiunti con delle misure ben precise attinenti. In tal senso si prospetta di: “Attuare il principio del trattamento speciale e differente riservato ai paesi in via di sviluppo“. Questo in conformità agli accordi dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Inoltre incoraggiare l’aiuto pubblico allo sviluppo; in tal senso, ad esempio, con investimenti per gli stati più bisognosi, in conformità ai loro piani e programmi nazionali. Ed infine: “Entro il 2030, ridurre a meno del 3% i costi di transazione delle rimesse dei migranti ed eliminare i corridoi di rimesse con costi oltre il 5%“.
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