Il pinguino imperatore è sempre più a rischio: i dati parlano chiaro
Lo scorso 25 aprile non si è celebrata esclusivamente la festa della Liberazione in Italia, ma anche la giornata mondiale del pinguino. Parliamo di fatto di uno degli animali che possono essere annoverati tra le vittime sacrificali dell’aumento delle temperature. Troppo spesso ci capita infatti di pensare ai cambiamenti climatici come degli eventi che hanno un output a lungo termine, senza renderci conto dell’effettivo danno che questi stanno comportando sulla vita di ogni essere vivente già oggi. Pensiamo ad esempio al pinguino imperatore. Questo animale, secondo la classificazione IUCN è “quasi minacciato”, ma la realtà effettiva è completamente diversa.
Tale definizione rispecchia infatti lo stato dell’arte, non tenendo però in conto quello che è il ritmo previsto nel futuro prossimo. Il pinguino imperatore è infatti tra le specie che vivono nella realtà antartica che, con tutta probabilità, risentiranno maggiormente dello scioglimento dei ghiacci sempre più veloce.
Il prezzo del cambiamento
Il WWF si è pronunciato recentemente proprio in merito a tale questione. Un non rispetto del parametro che vuole l’aumento della temperatura sopra gli 1.5° rispetto al periodo pre industriale, potrebbe infatti costare la vita ad oltre il 50% degli esemplari di pinguino imperatore.
La Ong ha commentato: “Entro la fine del secolo i modelli prevedono un aumento del 240% delle precipitazioni liquide. L’aumento della quantità di pioggia, causato dall’aumento medio delle temperature, può avere gravi ripercussioni sulla fauna e sugli ecosistemi dell’Antartide, e anche sulla conservazione del pinguino imperatore. Questa specie infatti dipende dal ghiaccio marino stabile, soprattutto durante il periodo riproduttivo”.
Ecco dunque che la situazione di questo animale cambierebbe nell’arco di pochissimi anni senza che l’uomo possa fare nulla. Con dei grandissimi sforzi potremmo riuscire a rispettare gli accordi stipulati a Parigi nel 2015, ma non sarà affatto facile. Pensare anche al pinguino imperatore e alla sua incolumità potrebbe senz’altro essere un motivo in più per invertire la rotta al più presto.
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