L’epoca che stiamo vivendo probabilmente sarà ricordata in futuro come una delle più prolifiche sotto il profilo delle energie rinnovabili. La tecnologia infatti continua a fare passi da gigante: per una volta questa viene messa realmente a disposizione del Pianeta. Ci siamo infatti resi conto che la nostra vita, fino a ieri, era troppo improntata al benessere della specie, trascurando in moltissimi casi la visione ecologica. Ecco perché oggi, all’interno dei poli di ricerca più importanti del mondo, si lavora per un domani più verde. Basta solo una piccola dose di pragmatismo: grazie a dei pannelli solari trasparenti avremmo infatti l’occasione di produrre energia dalle finestre.
In giro per il mondo gli scienziati sono molti, ma tra Italia e Corea sono sorte due delle idee più rivoluzionarie che l’uomo abbia mai avuto.
Trasparenti e funzionali
Per quanto riguarda l’ipotesi asiatica, parliamo di veri e propri pannelli trasparenti. Questi infatti fino ad oggi sono stati concepiti utilizzando dei materiali conduttori prettamente opachi. Il fatto di utilizzare delle sostanze che invece sono in grado di incamerare, generare e dunque riciclare energia pulita è qualcosa di ultra rivoluzionario. Gli studi e le ipotesi effettuate tra le mura della Incheon National University in Corea sono ancora molto acerbe, ma si propongono di regalare alla popolazione mondiale dei veri e propri pannelli trasparenti utilizzando biossido di titanio e ossido di nichel.
Ma non occorre un viaggio intercontinentale per trovare un’idea molto simile e dalla realizzazione forse ancora più semplice. Glass to Power (G2P) infatti nasce all’interno dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e, sostanzialmente punta al medesimo goal.
In questo caso però non parliamo di pannelli trasparenti, ma di una vera e propria finestra fotovoltaica. L’idea è quella di una conversione della luce in radiazione infrarossa effettuata dal pannello trasparente. Nascosti all’interno dell’infisso ecco le celle solari, in grado di generare energia pulita e pronta per l’utilizzo. Non spetta a noi decidere quale delle due idee sia la migliore, se mai questo fosse necessario. Di certo non possiamo che essere soddisfatti per come la comunità scientifica si stia prodigando rispetto ad una causa fondamentale per il Pianeta.