HORIZON 2020, UN MILIARDO DI EURO IN PALIO PER I PROGETTI SULLA SOSTENIBILITÀ: L’EUROPA SI FA VERDE
La questione ambientale sembra non essere mai stata “in voga” come in questo periodo. Affermare che la pandemia possa essere stata una manna dal cielo risulterebbe oltremodo errato, ma negare alcune evidenze risulterebbe altrettanto sbagliato. Come spesso accade alla specie umana infatti i momenti di crisi sono quelli più stimolanti e in qualche maniera adatti alla creazione di nuove idee che possano risolvere i nostri problemi. Prevenire è meglio che curare: lo sappiamo perfettamente ma sembriamo non imparare mai. In ogni caso l’efficacia delle soluzioni oggi è ciò che conta: lo sa bene la Commissione Europea, organo esecutivo dell’UE. Questa ha istituito Horizon 2020, un programma di finanziamenti per un miliardo di euro rivolto a progetti di ricerca nel campo della sostenibilità.
Il progetto è a lungo raggio: per una volta infatti la volontà è quella di premiare idee che possano anticipare i problemi e non correre al riparo come accade costantemente.
Ricerca e nuove speranze
La svolta però, come ripetiamo spesso, non può che partire dal cittadino qualunque. Una maggiore cultura ecologica non può che essere la base di partenza per pensare ad un cambiamento radicale. Almeno per ciò che riguarda l’Italia e gli italiani, la questione ambientale sembra aver fatto finalmente breccia.
Dall’altro lato però le strutture politiche statali e continentali devono necessariamente incentivare tutta una serie di cambiamenti. Questo è l’intento di Horizon 2020, con la messa al bando di un miliardo di euro. Il campo di azione è alquanto ampio: si va dalle energie rinnovabili all’agricoltura biologica, passando per le emissioni zootecniche ed il sostegno alla conservazione della biodiversità.
Con scadenza prevista al 26 gennaio, Horizon 2020 vuole regalare ai cittadini europei delle idee vincenti che possano favorire un reale cambiamento. Il tutto con in mente il goal più grande che il Green Deal si è imposto: ridurre le emissioni dal 40 al 55% entro il 2030.