Il francese Benoit Lecomte attraverserà l’oceano Pacifico a nuoto in otto mesi: il suo obiettivo è richiamare l’attenzione sull’inquinamento dei mari. Sarà affiancato da un team che lo supporterà nell’impresa, analizzando anche il livello di inquinamento delle acque
Si è tuffato da Choshi, vicino Tokyo, nella giornata mondiale dell’Ambiente, e attraverserà l’oceano Pacifico dal Giappone a San Francisco a nuoto, in circa sei- otto mesi. Si tratta dell’impresa del francese Benoit Lecomte, atleta che ha ideato questa “nuotata” simbolica che lo porterà a nuotare per novemila chilometri, seguito e assistito da uno staff a bordo di una barca di venti metri dove lui mangerà e dormirà dopo otto ore di nuoto al giorno. Il tutto per richiamare l’attenzione sull’inquinamento dei mari, in particolar modo dovuto alla plastica.
Un impresa non facile, non solo per la lunghezza ma per i pericoli che Lecomte (che nel 1998 aveva attraversato a nuoto l’Atlantico, in 73 giorni) troverà nell’oceano: dalle onde alle correnti, che saranno studiate in modo da sfruttarle per percorrere più chilometri sfruttando meno energia, con l’obiettivo di batterne almeno 50 al giorno. I pericoli arrivano anche dagli animali – Lecomte userà un particolare repellente per tenere lontani gli squali – e il freddo, che combatterà indossando dalla testa ai piedi delle mute speciali.
In più, il team che lo seguirà nella sua traversata dell’oceano, effettuerà analisi dell’acqua per valutarne lo stato di salute, specialmente nel punto tra le Hawaii e la California dove si trova la Great pacific garbage patch, l’isola di plastica che occupa 1600 chilometri (è grande quanto il Texas) e che Lecomte vuole attraversare a nuoto.
Photo credit: twitter.com
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