Il paese centroamericano vuole essere il primo al mondo a bandire totalmente i combustibili fossili. Nel settore dei trasporti obiettivo raggiungibile già entro il 2021, annuncia il neoeletto presidente Alvarado.
Il Costa Rica diventerà la prima nazione al mondo totalmente decarbonizzata. Ad annunciarlo il neoeletto presidente del paese, Carlos Alvarado, proprio lo stesso giorno della sua investitura. “La decarbonizzazione – spiega il presidente Alvarado – è il grande compito della nostra generazione e il Costa Rica deve essere uno dei primi paesi al mondo a realizzarlo, se non il primo. Abbiamo il compito titanico e bello di abolire l’uso dei combustibili fossili nella nostra economia per far posto all’utilizzo di energie pulite e rinnovabili”.
Una messa al bando totale dei combustibili fossili in terra costaricana, il che equivale a dire stop a carbone, gas naturale e petrolio, che in futuro dovranno scomparire dal settore elettrico (dove già la percentuale di energie green è pari al 99%) ma anche in quello termico e dei trasporti. Nel settore della mobilità l’obiettivo è di “eliminare” i combustibili fossili entro il 2021, anno in cui cade l’anniversario del 200esimo anno dall’indipendenza costaricana.
Un compito che il presidente definisce “titanico, ma bello”, perché permetterà di far posto alle energie rinnovabili. La compagnia petrolifera nazionale, la Recope, verrà riconvertita secondo il piano di Alvarado, in un ente statale dedicato a ricerca e sviluppo di combustibili alternativi. I primi provvedimenti sono già in atto: il governo ha infatti emanato un decreto esecutivo per la promozione dell’uso dell’idrogeno come combustibile. “Le istituzioni che comprendono l’ambiente e il settore energetico sono istruite in modo che, nell’ambito delle loro competenze, sviluppino un piano d’azione per promuovere la ricerca, la produzione e la commercializzazione dell’idrogeno come combustibile”, si legge nel documento, come riporta il sito web Rinnovabili.it.
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