Ritornano le castagne italiane, superato il rischio di estinzione
L’annuncio della Coldiretti: è stato sconfitto con una guerra biologica il parassita che infestava le castagne italiane che avevano rischiato di sparire: un autunno con un raccolto di 30 milioni di chili
Avevano rischiato di sparire, ma in quest’autunno sono tornate le castagne italiane, con un raccolto superiore ai 30 milioni di chili: un aumento dell’80 per cento rispetto ai 18 milioni di cinque anni fa, un minimo storico causato da un insetto killer che aveva rischiato di farle sparire. Non sono stati infatti problemi economici o climatici a minacciare le nostre castagne ma un insetto proveniente dalla Cina che ha infestato tutti i boschi della nostra nazione per anni.
Per sconfiggere questo insetto è stata avviata, come informa la Coldiretti, una lotta biologica, ovvero diffondendo sulle piante di castagno un insetto antagonista che ha ridotto la popolazione del parassita. Sempre Coldiretti, annunciando il successo di quest’anno, ha però aggiunto che “siamo ancora lontano dai fasti del passato, quando si raggiunse la produzione di 829 milioni di chili”. Sempre la Coldiretti ricorda che la castagna pur non essendo un fondamento dell’alimentazione riveste un ruolo importante in molte aree del nostro Paese, e anche gli stessi boschi di castagni sono luoghi di svago e turismo oltre che habitat per funghi, frutti di bosco e animali.
Grazie alla ripresa della produzione nazionale sono calate le importazioni ma il rischio di trovarsi a tavola frutti stranieri provenienti da Spagna, Turchia, Portogallo e Grecia è ancora alto, con ovviamente una qualità di frutti inferiore. Solo nel 2017 sono stati importati 21 milioni di chili di castagne spacciate per italiane con ingenti danni per i produttori italiani: per questo la Coldiretti ha richiesto un controllo maggiore all’origine dei frutti messi in vendita per evitare che siano tutti erroneamente etichettati come italiani.