Ciliegie e lamponi: arriva il cartone anti-spreco testato dall’Università di Bologna
Un cartone anti-spreco, brevettato con l’Università di Bologna, che permetterà di allungare la “shelf life” di frutti come ciliegie e lamponi.
A guardarla sembra una normalissima confezione, ma grazie ad un innovativo brevetto messo a punto con la collaborazione dell’Università di Bologna, è uno strumento intelligente contro lo spreco alimentare. Parliamo del packaging attivo del consorzio Bestack che, grazie all’aggiunta nel cartone di oli essenziali naturali ad azione antimicrobica, permette di prolungare la shelf life della frutta, contribuendo alla riduzione degli scarti.
Dopo il successo dei primi test, dal campo alla tavola, su fragole e albicocche, ora il consorzio non profit dei produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, ha testato l’imballaggio attivo anche con i piccoli frutti, come i lamponi.
La Bestack ha avviato a fine 2017 una collaborazione con Sant’Orsola per sperimentare l’efficacia degli imballaggi attivi sui lamponi, mentre con Orchidea Frutta sono stati fatti dei test sulle ciliegie. I test sono stati condotti dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari (Distal) dell’Università di Bologna. In entrambi i casi è stata analizzata anche la percezione del consumatore e l’impatto sui comportamenti di acquisto e, pertanto, sulle dinamiche commerciali. “Dalle analisi effettuate dal Distal con i lamponi messi a disposizione da Sant’Orsola, è risultato che quelli confezionati nell’imballaggio attivo, rispetto a quelli nell’imballaggio in cartone tradizionale, risultano più freschi e hanno in generale un aspetto migliore, un profumo migliore e un gusto migliore – sottolinea il consorzio – Ma soprattutto, se confezionati in imballaggio attivo, i lamponi hanno meno possibilità di finire nella spazzatura perché sovra-maturi: lo spreco si riduce infatti del 6,25%. Con queste caratteristiche, il prodotto ha anche un potenziale posizionamento di prezzo maggiore: oltre l’85% dei soggetti intervistati, infatti, sarebbe disposto a riconoscere ai lamponi confezionati da quattro giorni in packaging attivo un prezzo superiore dell’11% e oltre rispetto a quelli confezionati per lo stesso periodo in imballaggio tradizionale”.
“Durante il test visivo in magazzino è emerso che, dopo quattro giorni dal confezionamento, lo scarto di ciliegie si riduce del 10,5% per il prodotto confezionato in cartone attivo rispetto a quello confezionato in cartone tradizionale – continua Bestack – In un confronto con le cassette in plastica a sponde abbattibili, il beneficio del cartone attivo è ancora più evidente: lo spreco di ciliegie si riduce infatti del 12,4%. Così come per i lamponi, anche il panel test sulle ciliegie (30 i consumatori coinvolti, per un totale di 180 interviste) ha messo in evidenza che il prodotto conservato nell’imballaggio attivo, rispetto a quello confezionato nel cartone tradizionale, ha un aspetto generale migliore ed è il campione preferito per il 59% degli intervistati dopo 4 giorni e per 70% dopo 7 giorni. Infine lo scarto si riduce da 1 a 3 cestini se la padella è in cartone attivo. Questo con un beneficio stimato per il produttore dai 2 ai 6 euro, perfino doppio guardando al distributore”.
Inoltre, come sottolinea il direttore di Bestack Claudio Dall’Agata, il cartone riesce a anche a disinfettare la copertura degli imballaggi, grazie alla presenza all’interno di antimicrobici naturali. Inoltre, si riesce a rallentare il processo di maturazione dei frutti, regalando a lamponi e ciliegie una vita più lunga sullo scaffale.
Photo Credits Pixabay