Allarme locuste, l’invasione estiva che agita agricoltori ed esperti del settore: “Serve un piano”
L’Argentina sta affrontando una grave invasione di locuste, con decine di milioni di esemplari che hanno oscurato il cielo in diverse province, tra cui Córdoba, La Rioja e Catamarca.
Questi insetti, appartenenti alla famiglia degli Acrididi e in particolare alla specie sudamericana Schistocerca cancellata, sono noti per la loro dieta a base di piante e la capacità di formare enormi sciami capaci di devastare intere colture in pochissimo tempo.
Una caratteristica peculiare è la loro mobilità: possono spostarsi fino a 150 km al giorno, rendendo difficile prevedere e contenere la loro avanzata.
Il Ministero della Bioagricoltura argentino, insieme al Servicio Nacional de Sanidad y Calidad Agroalimentaria (SENASA) e all’Instituto Nacional de Tecnología Agropecuaria (INTA), sta monitorando attentamente l’evoluzione della situazione.
L’obiettivo principale è tracciare gli spostamenti delle locuste per valutare tempestivamente l’eventuale necessità di interventi mirati al controllo dell’invasione. I cittadini sono invitati a contribuire segnalando eventuali avvistamenti tramite WhatsApp o chiamando un numero verde dedicato.
Invasione delle locuste: un’emergenza per l’Argentina
I venti provenienti da nord stanno giocando un ruolo significativo negli spostamenti delle locuste, potenzialmente dirigendole verso sud e verso le aree urbane. Le autorità stanno tenendo conto di questa variabile nella pianificazione delle strategie d’intervento. È fondamentale che i cittadini segnalino tempestivamente la presenza degli sciami per permettere un monitoraggio efficace e interventi rapidi dove necessario.
Sebbene le locuste non rappresentino un rischio diretto per l’uomo o gli animali domestici – non essendo vettori di malattie – il loro impatto sulle colture può essere devastante. Il Sistema de Alerta de Langostas (SAL), implementato dal SENASA, svolge un ruolo cruciale nel monitoraggio costante dell’invasione e nell’adozione tempestiva delle misure necessarie a mitigarne gli effetti.
La presenza massiccia della Schistocerca cancellata non è una novità per l’Argentina; già nel 2017 e nel 2020 si erano verificate invasioni significative nella provincia di Córdoba. L’attuale emergenza è stata favorita dai venti provenienti da La Rioja e Catamarca che hanno canalizzato gli sciami verso aree densamente popolate del paese.
L’invasione attuale mette ancora una volta in evidenza la vulnerabilità dell’agricoltura argentina agli eventuali cambiamenti climatici ed ecologici che favoriscono questi fenomeni periodici ma estremamente dannosi. Le autorità continuano a lavorare senza sosta nella speranza di contenere quanto prima questa emergenza ambientale.