Da tetano a scabbia, le 5 infezioni da animali più frequenti in estate
Le infezioni da animali durante il periodo estivo aumentano. Graffi e morsi da parte di animali come gatti, cani o scimmie posso portare conseguenze molto serie. Ecco le raccomandazioni e le 5 malattie più diffuse.
In estate si passa molto più tempo fuori dalle proprie abitazioni e a contatto con la natura. Il pericolo di prendere infezioni da animali nella bella stagione, soprattutto se si viaggia verso Paesi diversi e mete lontane. Morsi e graffi di animali come cani, gatti, volpi, pipistrelli, topi e scimmie possono causare infezioni dalle conseguenze molto serie e gravi. A mettere in guardia villeggianti, esploratori e vacanzieri è la WAidid (Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici) con la realizzazione di una guida per riconoscere e curare malattie come rabbia, tetano, tigna e scabbia.
Ma come relazionarsi, dunque, con gli animali? Può sembrare banale ribadirlo, ma vista la preoccupazione nei confronti della possibilità di essere contagiati dagli animali, risulta opportuno chiarire come ridurre al minimo il rischio di contrarre alcune delle infezioni trasmesse più comunemente da questi esseri viventi con cui condividiamo il Pianeta. Gli animali, se infettati, possono trasferirci alcune malattie attraverso il contatto con essi. Per evitare conseguenze spiacevoli, innanzitutto bisogna evitare di andare a toccare e disturbare gli animali nel loro habitat naturale, questi infatti se non infastiditi raramente ci “attaccano” in maniera spontanea. Ignorare la loro presenza, dunque, è la prima precauzione da prendere.
Ma quali sono le infezioni trasmesse dagli animali più diffuse? Eccole tutte di seguito:
- RABBIA: la rabbia è diffusa in tutto il globo e si stima che ogni anno, a causa di questa malattia, muoiano più di 55 mila persone; soprattutto in Asia e Africa. “Se pur in Italia gli ultimi casi di rabbia endemica sono stati segnalati nel 2011, in caso di morso da parte di animali selvatici, cani randagi o pipistrelli”, sottolinea Susanna Esposito, ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Perugia e presidente di WAidid, “lavare le ferite con acqua e sapone, rimuovere eventuali materiali estranei, usare comuni disinfettanti e recarsi sempre al centro medico più vicino per valutare la necessità di profilassi anti-rabbica”.
- TETANO: Il tetano è una malattia infettiva acuta causata dal batterio normalmente presente nell’intestino di mucche, pecore e capre. I sintomi più evidenti sono contrazioni muscolari, febbre, sudorazione, tachicardia. Si interviene con la somministrazione di immunoglobuline umane antitetaniche e l’accurata pulizia della ferita infetta. La prevenzione si basa sulla vaccinazione e richiami ogni 10 anni.
- SCABBIA: la scabbia, chiamata volgarmente anche rogna, è un’infezione da animali altamente contagiosa è causata da parassiti invisibili ad occhio nudo, gli acari, che scavano microscopiche gallerie nella pelle di uomo e animali domestici. Il sintomo più comune è un forte prurito con formazione di vescicole e croste. Si può trattare a livello topico utilizzando creme a base benzoato di benzile utili a debellare gli acari e le loro uova. Molto importante è anche lavare vestiti e lenzuola a 90 gradi.
- TIGNA: la tigna è una micosi cutanea, causata da funghi che colpisce gli animali domestici (causando aree tonde alopeciche) e l’uomo su capelli, pelle e unghie. Cani, gatti e topi sono tra i responsabili della diffusione della malattia e gli antimicotici topici sono generalmente efficaci.
- MALATTIA DEL GRAFFIO DI GATTO: questa infezione è dovuta a un parassita trasmesso all’uomo dalle pulci del gatto e che causa linfonodi ingrossati. Da 3 a 10 giorni dopo il graffio, compare una lesione cutanea pustolosa o vescicolosa, che può persistere per giorni o settimane, guarendo senza lasciare cicatrici. La terapia si basa sull’impiego di macrolidi.
Queste sono le infezioni da animali più diffuse e “facili” da procurarsi in vacanza, quando si passa molto tempo all’aperto, ma ricordiamo che evitare il contatto troppo ravvicinato con animali che non conosciamo è sempre la precauzione migliore, così come dovrebbe essere “obbligatorio” non disturbare animali selvatici nel loro habitat naturale.
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