Questo comunissimo farmaco potrebbe salvarti la vita: ecco come potrebbe curare le apnee notturne
Quasi un miliardo di persone, nel mondo, soffre di apnee notturne. Ora, però, un comune farmaco potrebbe aiutarle.
Le apnee notturne sono un disturbo del sonno potenzialmente grave, caratterizzato da ripetute interruzioni della respirazione durante il sonno. Questo fenomeno, spesso sottovalutato e non diagnosticato, può avere conseguenze significative sulla salute e sulla qualità della vita. Ora, però, la scienza ci dà una speranza: un comune farmaco potrebbe essere molto efficace contro le apnee notturne.
Le apnee notturne si verificano quando le vie aeree superiori si bloccano parzialmente o completamente, impedendo temporaneamente la respirazione. Questi episodi possono durare da pochi secondi a diversi minuti e possono verificarsi molte volte durante la notte. Ma, come vedremo di qui a breve, le ripercussioni sulla salute sono poi nella vita diurna, nella vita di tutti i giorni, e sono anche piuttosto gravi.
Sono tante le cause e i fattori di rischio che possono scatenarle. Sicuramente l’età è un fattore. Ma è certamente l’obesità il principale elemento che contraddistingue chi soffre di apnee notturne. Peraltro, chi è in forte sovrappeso spesso può anche soffrire di problemi cardiaci, che sono altrettanto problematici e che comportano una probabilità enorme di sviluppare apnee notturne gravi.
Un comune farmaco contro le apnee notturne?
Non è facile la vita di chi soffre di apnee notturne, perché i sintomi possono dare molto fastidio, fino a diventare invalidanti. Russamento forte e persistente, pause respiratorie osservate durante il sonno, risvegli improvvisi con sensazione di soffocamento o mancanza d’aria, sonno frammentato e non ristoratore, eccessiva sonnolenza diurna, mal di testa mattutini, difficoltà di concentrazione e irritabilità. Sono alcuni dei sintomi più comuni.
Ora, però, fortunatamente potrebbe bastare un comune farmaco per eliminare o, comunque, mitigare, questo problema. Uno studio suggerisce che la tirzepatide, efficace per la gestione del diabete di tipo 2, potrebbe essere impiegata anche per il trattamento delle apnee. Lo studio è degli scienziati dell’Università della California a San Diego, che hanno pubblicato gli esiti della propria ricerca sul New England Journal of Medicine.
Lo studio è stato condotto su 469 persone e trattate per 52 settimane, sperimentando un deciso calo del numero di episodi di apnee notturne. E la cosa positiva è che non sono stati registrati particolari effetti collaterali. Uno studio ancora embrionale, evidentemente, che necessiterà di ulteriori approfondimenti. Ma che dà speranza al quasi miliardo di persone che, in tutto il mondo, soffre di apnee notturne e di tutto ciò che esse comportano.