Difficoltà nel prendere sonno: c’è un motivo ben preciso, in pochi se ne accorgono
Se di notte non si dorme bene, ne risente tutta la routine quotidiana. Evitare l’insonnia si può, con una serie di piccoli accorgimenti.
L’insonnia può avere tante cause: alcune endogene, ossia dipendono dal nostro fisico e dalla nostra psiche, altre esogene, il che vuol dire che dipendono da abitudini o gesti che compiamo quotidianamente e che ci mettono in difficoltà quando si tratta di andare a dormire. Il problema dell’insonnia affligge moltissime persone, che sebbene molto stanche non riescono a prendere sonno o, peggio ancora, si svegliano nel cuore della notte senza riuscire più a chiudere occhio.
Nel caso delle motivazioni endogene, ci sono sicuramente dei rimedi che si possono prendere per migliorare la qualità e la quantità del sonno, dall’assunzione di sostanze naturali come la melatonina all’ipnosi, rimedio “estremo” di chi proprio la notte non riesce a dormire nemmeno a martellate.
Se però l’insonnia dipende da cause esogene, ossia non dipendenti dal nostro corpo ma magari a causa di abitudini sbagliate che rovinano la qualità del riposo, allora la situazione cambia. Sicuramente si può fare in modo di cambiare determinate abitudini per dormire meglio. Una in particolare.
Insonnia, cosa non fare più prima di andare a letto
Si dice che bere faccia bene e che durante la giornata si debbano bere almeno 1,5 litri d’acqua. Tuttavia anche in questa affermazione bisogna tenere conto delle norme che regolano l’assunzione di acqua durante la giornata, perché anche in questo caso, come in tutte le cose, il troppo stroppia.
Regola vorrebbe che il litro e mezzo di acqua assunto durante la giornata dovrebbe essere completato entro e non oltre le 5 del pomeriggio, laddove la maggior parte di acqua deve essere bevuta entro le 3 del pomeriggio per evitare la ritenzione idrica. A questo si aggiunge il consiglio di evitare di bere troppa acqua nelle 3 ore prima di andare a dormire, per favorire un corretto risposo notturno.
Se si beve troppo a ridosso del riposo notturno, infatti, l’effetto a cascata che ne deriva è che la vescica si andrà riempiendo durante la notte causando un risveglio nelle ore centrali del riposo, per la necessità di andare a fare pipì. Inoltre, poiché il nostro cervello “registra” determinati gesti come abitudini, ci sveglierà anche se non abbiamo bevuto troppo, e sarà anche difficile capire se ci svegliamo per reale necessità di andare a urinare o se solo perché abbiamo creato una routine effimera.