Campi Flegrei, la situazione si evolve: ecco cosa sta succedendo nel Golfo di Pozzuoli, nuovi parametri da valutare
Continua il monitoraggio degli esperti nella zona dei Campi Flegrei: la situazione terremoti e cosa sta accadendo in quella zona.
Sono centinaia le scosse di terremoto registrate nella zona dei Campi Flegrei. La popolazione è ovviamente preoccupata per i continui movimenti della terra, senza dimenticare che alcuni avrebbero già lasciato le proprie abitazioni per motivi di sicurezza. E con tante altre persone che vorrebbo farlo quanto prima.
Il monitoraggio è sempre costante e proprio nella zona dei Campi Flegrei la scelta presa è da non sottovalutare, anzi. Il controllo certosino fa la spola alla paura di chi abita in quei luoghi. Proprio nella zona, specialmente viste le continue scosse di terremoto che si stanno registrando in questi mesi, è stato installato un nuovo osservatorio.
La scelta è ricaduta nella zona marina del Golfo di Pozzuoli. Proprio lì, infatti, è presente la caldera del gruppo vulcanico. Non si tratta di una novità visto che era già attiva la rete di monitoraggio “Medusa“, ma che adesso è stata potenziata in modo importante per affrontare l’emergenza.
Continuano a preoccupare i Campi Flegrei: la situazione
Aggiungere un altro sito di controllo e di verifica aggiunge ulteriori elementi per valutare l’andamento dei movimenti nelle acque marine. I terremoti sono sempre più frequenti e adesso cresce inevitabilmente la preoccupazione degli abitanti.
Si tratta a tutti gli effetti di un nuovo supporto da parte dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia). L’intenzione è quella di studiare le emissioni di gas nella zona sommersa, così da valutarne le dirette conseguenze.
Nel caso specifico, infatti, l’area è conosciuta come “Secca delle Fumose” ed è stata già al centro di monitoraggio mediante altri tipi di strumentazione scientifiche. La scelta del posto non è per nulla causale, gli esperti hanno scelto fin da subito individuato questo luogo come un punto critico per le rilevazioni.
La zona della “Secca delle Fumose” è una zona importante del termalismo flegreo. Proprio qui, infatti, gli antichi romani costruirono una isola artificiale che permise di avvantaggiarsi del fenomeno. E mai come in questo caso il nuovo osservatorio terrà sotto controllo la temperatura delle emissioni idrotermali, nonché la concentrazione di anidride carbonica di origine vulcanica presente nell’acqua.
Massima attenzione anche alla corrente marina, altro dato da tenere in debita considerazione. Tutti questi dati serviranno a fare una stima sull’energia e sull’emissione di gas sottomarino: non resta che attendere i primi risultati.