Svolta epocale nel mondo dell’edilizia: sarà possibile grazie alla tecnologia
Una novità che promette di rendere la costruzione più veloce e meno costosa e di adattarsi rapidamente a scenari di emergenza.
L’industria dell’edilizia è stata testimone di numerosi cambiamenti nel corso degli anni. La necessità di ridurre i tempi di costruzione e l’impatto ambientale ha portato gli esperti del settore a cercare alternative innovative che potessero rivoluzionare il modo tradizionale di costruire. Questa ricerca si è spesso scontrata con i limiti della tecnologia disponibile, che recenti sviluppi promettono però di aiutare a superare. Negli ultimi giorni si è parlato molto di un nuovo strumento, in grado di fare quello che fino a poco tempo fa sembrava appartenere solo al mondo della fantascienza.
L’evoluzione tecnologica continua a plasmare industrie in modi prima inimmaginabili, e l’edilizia non fa eccezione. Le nuove tecnologie oltre a migliorare i processi esistenti, vengono progettate per introdurre possibilità di costruzione completamente nuove, riducendo costi e tempi e aumentando la sostenibilità ambientale. Le implicazioni di tali innovazioni nel prossimo futuro sono quindi vastissime e promettono di trasformare radicalmente il settore delle costruzioni.
La tecnologia arriva in soccorso dell’edilizia: rivoluzione dietro l’angolo
All’Università del Maine, un recente sviluppo ha attirato l’attenzione di tutto il settore edilizio: la presentazione di una stampante 3D di dimensioni gigantesche, capace di stampare intere strutture abitative. Questa tecnologia, denominata Factory of the Future 1.0 (FoF 1.0), segna un significativo passo avanti in quella che oggi viene chiamata “costruzione additiva”, cioè il processo che consente di creare un oggetto sovrapponendo uno dopo l’altro i materiali, sulla base di una matrice digitale.
La nuova stampante 3D è quattro volte più grande del suo predecessore e stabilisce un nuovo record mondiale per la più grande stampante 3D di polimeri. Il suo utilizzo, inoltre, non dovrebbe essere limitato alla semplice costruzione di case: l’ambizione è di estenderne l’applicazione alla produzione di ponti, barche e persino turbine eoliche.
Gli esperti dell’Università del Maine stanno anche esplorando l’uso di materiali sostenibili e riciclati come input per questa stampante. L’obiettivo è di utilizzare il legno residuo dai segherie locali, trasformandolo in un materiale da costruzione che, sebbene meno duraturo rispetto ai tradizionali mattoni e cemento, è decisamente più ecocompatibile.
Il Dr. Eujin Pei, esperto in manifattura additiva presso l’Università di Brunel, ha evidenziato alcuni limiti del materiale legnoso, meno robusto dei materiali convenzionali, ma ha anche sottolineato i benefici ambientali significativi. La stampa 3D permette una riduzione considerevole degli sprechi, utilizzando il materiale strettamente necessario e ottimizzando i processi per una maggiore efficienza energetica.