Giornata mondiale degli oceani: obiettivo eliminare la plastica
L’8 giugno si è festeggiata la Giornata mondiale degli oceani, istituita nel 1992 in occasione del Summit della Terra a Rio de Janeiro e riconosciuta dall’Onu: l’edizione di quest’anno si è concentrata sulla presenza della plastica nei nostri mari
“Puliamo i nostri oceani” è il tema dell’edizione di quest’anno della Giornata mondiale degli oceani, che si è festeggiata l’8 giugno come ogni anno a partire dalla sua istituzione nel 1992. La Giornata fu proposta dal governo canadese in occasione del Summit della Terra di Rio de Janeiro di quell’anno, ed è una ricorrenza riconosciuta anche dall’Onu a partire dal 2008: quest’anno previsti numerosi eventi, interventi ed esposizioni tutte dedicate agli effetti devastanti della presenza della plastica nei nostri mari.
Sono 300 milioni le tonnellate di plastica che produciamo ogni anno, di cui 8 milioni finiscono in mare: ciò vuol dire che, continuando così le cose, nel 2050 nei mari ci sarà più plastica che pesci, come sottolinea l’Onu. Nello specifico del mar Mediterraneo, questo contiene tra le concentrazioni di microplastiche più alte al mondo (1,2 milioni per chilometro quadrato), e 90 tonnellate di plastica che vi finiscono sono prodotte dall’Italia, che è il terzo paese più inquinante tra quelli che si affacciano sul Mediterraneo.
Data la vastità del problema, come ha sottolineato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, è necessario che ognuno faccia la sua parte, a partire dai singoli che devono impegnarsi a non usare plastica monouso e a dare una mano nella pulizia delle spiagge. La pulizia delle spiagge è una delle attività più diffuse in occasione del World Oceans Day, con centinaia di iniziative in tutto il mondo: in Italia sono stati organizzate giornate di pulizia nella laguna di Venezia, ma anche a Pescara, Oristano, Reggio Calabria e Palermo, con l’iniziativa “Spiagge Plastic Free” organizzata dal WWF.
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