Fotovoltaico in condominio: quanto spazio di tetto si può utilizzare? La verità è questa, sono in molti a sbagliare e pagano sanzioni
Installare un impianto fotovoltaico in condominio è possibile, ma è bene sapere quale sia lo spazio sul tetto che è possibile utilizzare.
È in crescita il numero di persone che stanno decidendo di installare un impianto fotovoltaico nella propria abitazione, consapevoli dei benefici che questo può generare. Il vantaggio principale è dato dalla possibilità di abbattere il consumo di energia che ci si ritroverà a dover pagare in bolletta (si parla anche di una riduzione dell’80%), oltre a poter usufruire dell’incentivo legato allo scambio sul posto dell’energia elettrica non utilizzata.
A questi si devono poi aggiungere anche altri aspetti positivi altrettanto importanti, quali la possibilità di incrementare il valore del proprio immobile e la classe di efficienza energetica e la garanzia di poter ripagare l’investimento fatto in genere in un periodo che va dai quattro ai sette anni. Decidere di farlo se si vive in un condominio può però essere più complesso.
Vivere in un condominio per alcuni può essere piacevole perché si può avere la possibilità di contare su persone con cui chiacchierare e trascorrere parte del proprio tempo libero, a condizione ovviamente che ci siano affinità caratteriali. Allo stesso tempo, però, possono emergere in alcune occasioni dei litigi se si desidera fare dei lavori o altri tipi di interventi perché è necessario che tutti siano d’accordo.
Installare il fotovoltaico in condominio è complicato?
Nel caso dell’installazione di un impianto fotovoltaico, soluzione ormai sempre più in voga, le discussioni possono essere anche piuttosto accese perché il lavoro inevitabilmente coinvolge il tetto, considerato parte comune. Come si deve fare quindi in questi casi?
Innanzitutto è indispensabile sapere come si debba distinguere tra due diverse soluzioni, il fotovoltaico a uso privato e quello centralizzato. In entrambi i casi si deve avere parere concorde da parte di tutti i residenti, anche in merito alla valutazione costi e benefici. La Riforma del Condominio ha certamente facilitato la situazione, al punto tale da ridurre eventuali tensioni che potevano nascere a riguardo.
Se un cittadino lo ritiene importante, è possibile quindi puntare sull’Impianto privato, ben sapendo come questo permetta di installare i pannelli sulle proprietà del singolo inquilino senza la necessità di ottenere l’approvazione dell’assemblea condominiale, in alternativa possono essere posati su parti comuni. Nel primo caso basta avere una comunicazione del Comune prima di dare il via ai lavori.
Nel secondo caso si deve inevitabilmente informare l’amministratore, che avrà il compito di convocare un’assemblea per conoscere il parere di tutti i residenti nello stabile e valutare se l’opera sia fattibile, nel rispetto degli articoli 1120 e 1102 del Codice Civile. Non è comunque possibile negare l’utilizzo di parti in comune.
Chi teme di andare incontro a tensioni pesanti con i vicini di casa se decidesse di installare un impianto fotovoltaico a uso personale in condominio può stare tranquillo. A rassicurare tutti ci pensa la sentenza 1337 del 17 gennaio 2023, pronunciata dalla Corte di Cassazione, destinata quindi a fare giurisprudenza.
L’assemblea può negare il consenso ai lavori solamente se questi possono modificare le parti comuni dello stabile. Solo in quest’ultimo caso sarà necessario parere favorevole da parte dell’assemblea per poter procedere. Gli unici obblighi sono dati dalla necessità di comunicare al Comune quando si intendano iniziare i lavori.