“Gli scimpanzé non sono attori”, Canalis contro lo sfruttamento degli animali nel cinema
Scimpanzé sfruttati nell’industria del cinema per trasformarli in attori contro la loro natura. Una pratica che la showgirl Elisabetta Canalis critica aspramente sul suo profilo Instagram.
Elisabetta Canalis contro lo sfruttamento degli animali nel mondo del cinema. La showgirl si schiera contro chi decide di utilizzare, nello specifico, gli scimpanzé, trasformandoli in attori contro la loro natura, picchiandoli in caso questi non seguano il copione. L’esempio più eclatante è quello di Cheeta di Tarzan.
“Gli animali – scrive la bella showgirl su Instagram – non sognano di essere attori. Gli scimpanzé sono strappati alle loro madri, a volte quando hanno solo pochi giorni. Sono sottoposti a percosse per costringerli a comportarsi in modo innaturale al momento giusto. Alla fine delle loro “carriere” vengono spesso abbandonati nei giardini zoologici lungo la strada. Lì, trascorreranno il resto della loro vita in gabbie piccole e sporche e spesso senza un’adeguata compagnia. Gli scimpanzé possono vivere fino ai 50-60 anni, ma la loro utilità per l’industria dell’intrattenimento di solito finisce all’età di 8 anni, quando sono troppo forti e pericolosi per essere gestiti”.
Non è la prima volta che la 39enne showgirl sarda si schiera a favore dei diritti degli animali. Spesso ha infatti condiviso sui social storie di animali abbandonati, mentre durante il World Rat Day ha lanciato un appello per dare voce a tutti i topolini sfruttati come cavie nei laboratori.
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