Cancro: otto volte più probabile se si vive vicino a pozzi di gas o petrolio
Vivere nei pressi di un pozzo di gas o petrolio aumenta di otto volte il rischio di contrarre il cancro: lo studio
Analizzato e quantificato il rischio di contrarre il cancro se si vive a meno di 150 metri da un pozzo di gas o petrolio: è di otto volte maggiore. A sostenerlo è una ricerca condotta da un team di studiosi della Colorado School of Public Health, nell’ambito del programma Boulder County Public Health, della Nasa e delle università del Colorado e della Irvine della California; lo studio è stato pubblicato su Environmental Science & Technology dell’American Chemical Society.
I ricercatori hanno analizzato gli inquinanti atmosferici con concentrazioni oltre i livelli considerati accettabili dall’Epa (l’agenzia americana per la protezione dell’ambiente), ed è emerso che le concentrazioni aumentavano con un’intensità tale nei pressi di pozzi di estrazione di gas o petrolio, che il rischio di avere un cancro nella vita per le persone che vivono nelle vicinanze di un pozzo è di otto volte maggiore rispetto alla soglia di rischio più alta stabilita dall’Epa. Questo perché le concentrazioni di idrocarburi prodotti dall’estrazione di gas e petrolio, come il benzene, sono 41 volte superiori nei campioni raccolti.
Le persone che vivono dunque entro i 150 metri da un pozzo petrolifero hanno maggiore rischio di contrarre problemi e malattie neurologiche, ematologiche, oltre al cancro; la possibilità di otto volte maggiore si riferisce ad un’esposizione alle emissione degli agenti inquinanti per un periodo di trent’anni, in cui si deve considerare che chi vive nelle zone prese in esame, in Colorado, è esposto a diversi impianti di estrazione. Il Colorado è infatti uno dei paesi con la maggiore estrazione di gas e petrolio, e conta più di 60 mila pozzi attivi: gli studiosi sostengono che lo Stato non garantisce abbastanza sicurezza alle persone perché la legge consente la realizzazione di impianti a una distanza di 150 metri da abitazioni e a 300 metri da scuole o ospedali, non tutelando la salute dei cittadini.
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