Alcol, in Italia crescono i consumi fuori pasto
Sono 8,6 milioni gli italiani a rischio di contrarre patologie e problematiche legate all’abuso di alcol. Ad esagerare un uomo su quattro, mentre delle donne è a rischio “solo” il 9,1%.
Aumentano i consumatori di alcol fuori pasto in Italia. L’identikit di questi amanti dell’alcol è di persone che non bevono solo vino e birra, ma anche aperitivi, amari e super alcolici. Un esercito di 8,6 milioni di italiani a rischio di contrarre patologie legate all’abuso di alcol, e tra questi ci sono anche 800 mila minorenni e 2,7 milioni di over 65.
A lanciare l’allarme è la Relazione del ministero della Salute sugli interventi realizzati in materia di alcol e problemi correlati trasmessa al Parlamento. Si salvano però le donne: degli 8,6 milioni di persone che fanno abuso di alcol in Italia 6 milioni sono uomini. In pratica ad alzare di troppo il gomito è un uomo su quattro (23,2%), mentre delle donne è solo il 9,1%, meno di una su dieci. A preoccupare sono sopratutto i giovani anziani, persone di età compresa fra i 65 e i 75 anni e i minori, ovvero i ragazzi di età compresa fra 16 e 15 anni che le bevande alcoliche non dovrebbero proprio consumarle per legge.
Continua a crescere il fenomeno del “binge drinking”, ovvero l’assunzione di molto alcol fuori dai pasti e in un breve lasso di tempo che incide in maniera più significativa sulle patologie e problematiche correlate. Nel 2015 il fenomeno toccava il 15,6% dei giovani tra i 18 e i 24 anni di età, nel 2016 si è passati al 17% dei ragazzi 18-24, di cui il 21,8% maschi e l’11,7% femmine.
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