Inquinamento

Stangata alle aziende che inquinano di più, arrivano nuovi dazi: quali sono i livelli da non superare

L’Europa stringe la morsa contro le aziende che inquinano e istituisce un nuovo dazio; le comunicazioni obbligatorie dal 1 gennaio.

L’inquinamento deve essere debellato, a tutti i costi: e probabilmente l’UE sta prendendo alla lettera questa affermazione, perché da oggi in poi verranno “punite” a suon di dazi le aziende inquinanti.

Laddove non arriva il senso di responsabilità o dove la politica non riesce a scalfire il potere del consumismo, arrivano le multe. Ma il sistema ideato dall’Europa funzionerà davvero? Il dubbio è lecito perché il metodo che è iniziato quest’anno va “solamente” a scalfire i guadagni e il potere d’acquisto.

Cosa sono i nuovi dazi imposti dalla UE e perché molto probabilmente non salveranno il Pianeta

Che siano necessarie azioni importanti per tutelare l’ambiente lo si capisce molto bene, il problema risiede nella scelta di queste azioni.

nucleare è sostenibile
Secondo il Governo il nucleare oggi è un’energia sostenibile – Biopianeta.it

Chiedendo a chiunque cosa si potrebbe fare per ridurre l’inquinamento potrebbero emergere numerose soluzioni: vietare gli imballaggi di plastica su alimenti freschi nei supermercati, far chiudere aziende che producono oggetti usando materiali pericolosi, istituire fondi per permettere a tutti i cittadini di installare pannelli fotovoltaici o microeloci, ampliare l’uso dell’eolico nei mari (già che noi siamo una penisola…), effettuare maggiori controlli per contrastare le mafie che si celano dietro lo smaltimento illecito dei rifiuti, divulgare informazioni utili alla cittadinanza per aumentarne la consapevolezza, incentivare l’uso dei mezzi pubblici migliorando i servizi….

La lista è lunga e i Governi potrebbero fare molte cose, ma sembra che le soluzioni più accreditate siano volte al raggiungimento di altri obiettivi. Basti pensare che, improvvisamente, il nucleare è diventato “sostenibile” e che per disincentivare il consumo di carne si pensa di tassare i prodotti da essa derivati, senza invece intervenire – magari con leggi più ferree – sugli allevamenti intensivi.

Invece si preferisce agire sul denaro, in maniera talmente superflua che viene da chiedersi se non si stia cercando di impoverire popolo e aziende piuttosto che salvare la Terra. L’ultima “trovata” in questo senso è l’istituzione dei dazi.

Dal 1 gennaio 2024 tutte le aziende che producono beni e/o servizi e hanno un impatto pesante sull’ambiente dovranno presentare la dichiarazione CBAM; si tratta di un “dazio ambientale istituito dall’UE nell’ambito di un sistema finalizzato al monitoraggio delle emissioni di gas serra” derivanti dalla produzione appunto di merci altamente inquinanti.

Le aziende dovranno quindi inviare i rapporti e secondo criteri stabiliti saranno tenuti a versare delle multe? Il denaro come verrà investito? Forse nel piantare alberi da qualche parte in Kenya? Sicuramente ci deve essere un piano geniale dietro a questa nuova ipotetica tassa. E non dimentichiamoci, infine ma non da ultimo, come si comporterà un’azienda costretta a versare denaro perché inquina, o perché subirà limitazioni alla commercializzazione; aumenterà il prezzo dei beni prodotti. E a farne le spese, ancora una volta, saranno i consumatori finali.

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