Moda Sostenibile

Se leggi questo sull’etichetta del tuo maglione gettalo subito: rischi eruzioni cutanee e arrossamenti

Controlla sempre la composizione dei capi che indossi, puoi andare incontro a spiacevoli sorprese anche di salute.

Siamo ormai in inverno, anche se il cambiamento climatico incipiente fa registrare in alcune zone d’Italia e del mondo in generale, temperature miti. Negli armadi non possono mancare però sciarpe, cappelli e maglioni di tutti i colori per creare tantissimi outfit.  Se ne hai acquistato uno, avrai controllato sicuramente la taglia, colore e prezzo. Ma ti sei mai soffermato un attimo a controllare la composizione del filato?

Da tempo ormai abbiamo a disposizione sul mercato, oltre alle varie fibre tessili di origine animale, filati di origine sintetica e vegetale, con cui le aziende creano materiali per la realizzazioni dei capi che ogni giorno indossiamo in casa, a lavoro, in palestra; in particolare le fibre sintetiche hanno a volte soppiantato quelle naturali, specialmente nell’abbigliamento sportivo.

Le principali caratteristiche delle fibre utilizzate dall’industria tessile e la loro sostenibilità ambientale

Per realizzare questi bellissimi maglioni, le fabbriche utilizzano diversi materiali e fibre e, proprio per questo motivo, è bene sempre controllare l’etichetta prima di acquistarne uno. Ecco le differenze tra le fibre.

  • Le fibre naturali: lana (cashmere, vigogna, angora, merinos, alpaca, cammello, agnello) cotone, seta, lino e canapa, che naturalmente prevedono allevamenti di questi animali e sono un po’ meno Eco-Friendly, ma sono certamente ben tollerate a contatto della pelle lasciandola traspirare, non trattenendo l’umidità ed essendo anche più durevoli nel tempo.
  • Le fibre sintetiche, ottenute da processi di sintesi complessi, in genere sono derivati del petrolio: nylonpoliestereacrilicoelastanalcantara hanno trovato il loro utilizzo ottimale, specialmente nell’abbigliamento sportivo che richiede l’elasticità del tessuto e la facilità del lavaggio e del poco tempo di asciugatura, ma possono causare in qualche caso arrossamenti ed eritemi a causa dello sfregamento del tessuto con la pelle, o creando problemi di traspirazione, oltre a non essere affatto green.
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    Impariamo a leggere la composizione dei capi di vestiario Biopianeta.it
  • Le fibre artificiali ottenute utilizzando materiali naturali (come cellulosa, acqua, petrolio o azoto) ma lavorate attraverso processi chimici: viscosaacetatomodalcupro, sono infatti un buon compromesso tra la prima e seconda scelta, non intaccando eccessivamente l’ambiente nella loro realizzazione, né necessitando di allevamenti intensivi di animali ed essendo molto tollerabili a livello cutaneo perché lasciano la pelle libera di respirare.

Prestiamo sempre attenzione, dunque, alle informazioni riportate sull’etichetta ad ogni nuovo acquisto. Non facciamoci attirare anche dal prezzo più basso, con pochi euro in più possiamo salvare il nostro ambiente e anche la nostra pelle da fastidiose conseguenze. Insomma, uno sguardo in più all’etichetta può letteralmente renderci la vita più facile!

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