Scarlattina, i casi sono in aumento: come riconoscerla e i sintomi a cui fare attenzione
Crescono i casi di scarlattina e attenzione a sottovalutarla, considerandola una malattia minore: in alcuni casi può avere conseguenze gravissime
La scarlattina, una malattia infettiva che colpisce principalmente i bambini, è oggetto di crescente attenzione in ambito sanitario. Anche perché negli ultimi tempi, dopo un periodo di stasi, sembra essere in grande aumento. Ecco come riconoscerla e quali sono i sintomi che possono indicarla.
La diagnosi si basa spesso sui sintomi fisici e su un esame della gola. La conferma può derivare da un tampone faringeo che identifica la presenza di Streptococcus pyogenes. Il trattamento prevede generalmente l’uso di antibiotici, come la penicillina, per ridurre la durata della malattia e prevenire complicazioni.
Se non trattata adeguatamente, la scarlattina può portare a complicazioni come l’artrite reattiva, la febbre reumatica e l’insufficienza renale acuta. È fondamentale che i genitori prestino attenzione ai sintomi e consultino un medico per una diagnosi tempestiva.
I sintomi della scarlattina
Caratterizzata da febbre, eruzione cutanea e gola infiammata, la scarlattina è causata dal batterio Streptococcus pyogenes, lo stesso responsabile delle infezioni da streptococco. I sintomi iniziali della scarlattina includono febbre, mal di gola e una caratteristica eruzione cutanea rossa che compare di solito sul petto e si diffonde al resto del corpo. La malattia è altamente contagiosa e si trasmette attraverso il contatto diretto con le secrezioni respiratorie del paziente infetto.
Date le sue caratteristiche altamente contagiose, la scarlattina può diffondersi rapidamente, soprattutto in ambienti con molte persone, come scuole e asili. In questo momento, preoccupa non poco la situazione in Gran Bretagna: in un mese le autorità sanitarie (Huksa) hanno segnalato un aumento di quasi il 70% di casi. In Italia si registrano aumenti di casi, anche se non vi è un capillare monitoraggio della situazione.
E, sebbene con dieci giorni di terapia antibiotica la scarlattina si possa risolvere, può allo stesso tempo essere avanguardia di qualcosa di ben più serio: nelle forme più gravi può portare a meningite, ascessi, endocardite. Insomma, tutt’altro che un germe tranquillo, soprattutto se dovesse entrare in contatto con le persone più fragili.
Pertanto, la sensibilizzazione e l’educazione sanitaria sono essenziali per prevenire la diffusione della malattia e garantire una risposta rapida in caso di focolai. Come il Covid dovrebbe averci insegnato, la prevenzione della scarlattina si basa sulla buona igiene personale, lavaggio frequente delle mani e evitare il contatto ravvicinato con individui infetti. La vaccinazione contro l’infezione da streptococco può anche contribuire a ridurre il rischio di sviluppare la malattia.