Cos’è un aquilone marino e perché potrebbe salvare il pianeta nei prossimi anni
Una nuova frontiera dell’energia rinnovabile, questa strana creazione ha un potenziale incredibile!
La ricerca di energie che siano amiche dell’ambiente è sempre più ferrata e proprio per favorire questo tipo di transizione energetica l’Europa si sta impegnando molto, finanziando tantissime startup che hanno prefisso questo obiettivo.
Molte delle evoluzioni in campo di energia rinnovabile sono arrivate sfruttando il potere del sole. Se ancor prima è stato quello del vento ad essere impiegato, le ultime evoluzioni tecnologiche stanno portando sempre di più verso lo sfruttamento di un’altra fonte di energia, ovvero quella del mare.
Sono diverse le idee in cantiere, del resto l’energia del mare è stata sfruttata da secoli per la produzione di energia meccanica in grado di muovere, ad esempio, le macine dei mulini. Utilizzare questo tipo di energia in modo continuativo e che sia realmente efficiente in termini di costi è però ben altra cosa, anche se una nuova startup ha dato il via a quella che sembra essere una grossa rivoluzione.
Un aquilone da 12 metri in grado di alimentare 1.000 abitazioni, un’idea rivoluzionaria partita dalla Svezia
Le startup che si occupano di rinnovabile sono molteplici ma anche se le idee in cantiere sono molte, quelle che poi arrivano davvero ad essere impiegate sul campo sono esponenzialmente meno. L’azienda svedese Minesto sembra però essere arrivata finalmente ad una svolta ed il suo Dragon 12 è già pronto per entrare in funzione.
Sfruttare l’energia imprevedibile del mare non è così semplice, anche se è chiaro a tutti come la costanza del mare possa garantire grossi risultati se sfruttata a dovere. Sono diversi gli ostacoli da affrontare, uno su tutti la salvaguardia delle creature marine che, con la messa in posa di ingombranti turbine negli oceani, sicuramente verrebbero messe in pericolo. La nuova tecnologia di Minesto, tuttavia, sembra poter superare anche questo ostacolo grazie al suo “aquilone galleggiante” di 12 metri in grado di danzare con l’oceano senza creare particolari criticità.
L’idea è partita dalla casa automobilistica Saab, ma è stata poi sviluppata dall’azienda svedese anche grazie al contributo di oltre 40 milioni di euro arrivato dai fondi europei. Uno dei progetti più ambiziosi e costosi in assoluto ma Dragon 12, questo il nome dello strano aquilone, è pronto a solcare i mari delle Isole Faroe.
Il funzionamento di questo prototipo è piuttosto semplice: sarà ancorato al fondale tramite un cavo che fungerà anche da ‘passaggio’ per il trasferimento della corrente elettrica generata dalle turbine presenti nell’aquilone, che galleggerà sull’acqua assecondando le correnti e fornendo circa 1.2 MW di elettricità, sufficiente ad alimentare ogni giorno circa 1000 case.
L’obiettivo di Minesto è però ben più ambizioso. L’idea è quella di costruire 100 aquiloni e riuscire così ad offrire alle isole 120 MW di energia completamente pulita, riuscendo così a coprire il 40% del fabbisogno totale dell’arcipelago. Senza dubbio potrebbe essere questa una grandissima svolta per l’ambiente ma anche per i cittadini che, in questo modo, dovrebbero poter accedere ad un costo ben minore per quel che riguarda l’energia. Non resta adesso che guardare come risponderà Dragon 12 una volta messo in mare, la speranza però è che tutto funzioni e che in poco tempo questi aquiloni amici dell’ambiente possano divenire una realtà ben più estesa.