Gli hamburger vegani sono davvero salutari? Ecco i rischi che in pochi conoscono
Tantissime persone vorrebbero conoscere le caratteristiche dei famosi hamburger vegani, soprattutto perché si stanno espandendo sempre di più.
Uno degli alimenti più consumati al mondo è senza dubbio l’hamburger tradizionale: il classico panino imbottito e pieno di carne macinata. Solitamente, l’hamburger è caratterizzato da un panino con semi di sesamo e con un medaglione di carne di manzo. Inoltre, possono contenere anche formaggio, lattuga, pomodoro, cipolla e pancetta. Qual è allora la sua origine? In realtà, non è facile affermare con certezza il luogo di origine dell’hamburger, poiché vi sono molte ipotesi.
Tuttavia, secondo alcuni esperti potrebbe essere nato negli Stati Uniti o in Germania. Pertanto, una delle ipotesi afferma che l’hamburger sia nato ad Amburgo, poiché in passato nella città tedesca si preparavano dei panini pieni di carne. E non solo: questo alimento veniva servito anche sulle navi che collegavano Amburgo e New York.
I segreti dell’hamburger vegano
Nel corso degli anni sono nati una serie di varianti di hamburger: vegetariano, vegano, cheeseburger ecc. Uno dei più conosciuti è senza dubbio quello vegano. Quest’ultimo può contenere tofu, curry, sale, pepe, latte d’avena e molte verdure, come ad esempio le carote e i cipollotti. Tuttavia, l’organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato di prestare molta attenzione ai surrogati vegetali della carne e dei latticini. Infatti, le analisi dimostrano che vi sono molti coloranti, additivi e aromi. Pertanto, i surrogati della carne e del latte non sono del tutto salutari. E non solo: in base agli ultimi studi provocano anche dei danni all’ambiente.
Recentemente, l’organizzazione mondiale della sanità ha divulgato una ricerca molto importante, la quale ha studiato l’impatto delle diete ricche di alimenti surrogati sulla salute. Nonostante l’abbondante presenza di frutta e verdura, che è un fattore positivo per la salute umana, l’OMS continua ad essere perplessa sui sostituti vegetali presenti in queste diete.
Non a caso i surrogati vegetali subiscono delle trasformazioni che alterano le loro proprietà, aumentando così la densità energetica e il contenuto di sodio. Inoltre, questi alimenti modificati sono pieni di grassi saturi e di zuccheri semplici e, al contempo, risultano poveri di fibre, di vitamine e di sali minerali.
Tuttavia, entrano nel commercio come una valida alternativa alla carne o al latte, ma gli studi dimostrano che il valore nutritivo non può essere paragonato a quello della carne originale. In più, il consumo eccessivo di surrogati può impattare sulla salute umana.
Ciò che preoccupa maggiormente è il fatto che il consumatore venga continuamente ingannato. In altre parole, coloro che acquistano questi prodotti credono di acquistare una valida alternativa alla carne. In conclusione, l’OMS consiglia di non collocare gli alimenti surrogati al primo posto nella propria dieta, ma di assaggiarli raramente.