Vivere green

Camino a bioetanolo, bellissimo da vedere ma quanto consuma? La sorpresa in bolletta

Il camino a bioetanolo può rappresentare una scelta ecosostenibile, ma è un tipo di riscaldamento che presenta anche dei “contro” in bolletta.

Gli aumenti spropositati delle bollette del gas hanno gettato la popolazione nel caos, perché hanno messo in difficoltà economica milioni di famiglie. Ognuno ha cercato delle alternative, e tra queste c’è chi ha pensato, o sta pensando, a riscaldarsi con le stufe e i camini a bioetanolo.

Per capire se questa opzione sia davvero conveniente o meno, dobbiamo comprendere bene come funziona il riscaldamento con il liquido che deriva dalla fermentazione del mais, e quanto può costare rispetto ad altri tipi di combustibile.

Cos’è il bioetanolo e come funzionano le stufe e i camini “green”

Come accennato poco sopra, il bioetanolo è un liquido non inquinante perché viene realizzato da base vegetale. Non emette fumi tossici o sostanze nocive per la salute umana o per l’ambiente.

meglio caminetto a legna o a bioetanolo
Il caminetto a bioetanolo non rende come quello a legna – Biopianeta.it

Fino a poco tempo fa era pressoché sconosciuto, ma poi con la crisi energetica anche l’uso del bioetanolo ha trovato maggior consenso. Il funzionamento è molto semplice: il liquido viene versato in un “bruciatore”, che è sistemato all’interno di una stufa o di un dispositivo simile ad un caminetto classico.

Il vantaggio del bioetanolo è che non servono canne fumarie, e dunque le stufe o i caminetti si possono mettere all’interno delle stanze, senza dover fare lavori. Il liquido si trova facilmente in commercio (dove si compra anche il pellet, per fare un esempio) in taniche da 1, 2, 5, 10 o 20 litri.

Una stufa o caminetto a bioetanolo può avere diverse forme e grandezze, e c’è solo l’imbarazzo della scelta. Si tratta di una soluzione tra l’altro molto di design e decorativa. Il bioetanolo, bruciando, emette fiamme simili a quelle di un caminetto a legna, e dunque dona anche un’atmosfera calda e accogliente.

La differenza però risiede nel fatto che un caminetto a bioetanolo non riscalda quanto quelli a legna. Le potenze variano da 3 a 7 w, e forse anche 9, ma sono appena sufficienti per riscaldare una stanza, e anche nemmeno troppo grande. Ci vogliono circa 2 litri di bioetanolo per alimentare il caminetto o stufa per circa 4-5 ore.

Andiamo poi a valutare l’acquisto del camino/stufa, del liquido e una media di consumi. Per una stufa a bioetanolo che riesca a scaldare una stanza di circa 16 metri quadri ci possono volere dai 250 ai 500 euro. I caminetti arrivano anche a qualche migliaio di euro, soprattutto se sono a incasso. Il liquido costa in media dai 3 ai 4 euro al litro.
Questa cifra è molto alta e purtroppo deriva dalla speculazione che è stata innescata dagli aumenti del gas. Infatti il bioetanolo in “tempi non sospetti” costava pochissimo, meno di 1 euro al litro. Di conseguenza, se vogliamo scaldare una stanza (e una soltanto) per circa 8 ore al giorno andremo a spendere circa 10-15 euro. La cifra è in linea, se non maggiore, con il costo di una giornata di riscaldamento col gas metano.
Dunque scegliere il bioetanolo come riscaldamento, almeno se non scendono i prezzi, non è più conveniente di altre situazioni. Può però rappresentare una valida soluzione per scaldare una casa molto piccola, o uno studio, e anche se abbiamo il desiderio di un caminetto a legna ma per motivi tecnici non lo possiamo realizzare.
Back to top button
Privacy