Google ha identificato un algoritmo che valuta lo stato di salute degli utenti
Attraverso la scansione della retina, Google è in grado di ottenere informazioni come età, pressione e se si ha il vizio del fumo. Grazie ad un sofisticato algoritmo, vengono poi elaborate per avere un quadro della salute del sistema cardiocircolatorio.
Spesso si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima. Ora è proprio il caso di dire che saranno anche quello della nostra salute. Google, il colosso del web californiano, in collaborazione con Verily Life Sciences, società di cui è proprietario e che è specializzata in ambito biomedico, ha ideato dei sofisticati modelli di deep learning basati su un complesso algoritmo che consentono, attraverso la scansione della retina, di ottenere informazioni come età, pressione e se si ha il vizio del fumo. Questi dati vengono poi elaborati per ottenere un vero e proprio quadro clinico, che darà una chiara idea dello stato di salute del sistema cardiocircolatorio.
Lo studio, pubblicato per la prima volta in questi giorni su Nature Biomedical Engineering, ha coinvolto oltre trecentomila pazienti, ai quali è stata effettuata la scansione del fondo dell’occhio, una parte molto ricca di vasi sanguigni. La lettura della retina, elaborata sulla base degli algoritmi di Google, è stata in grado do stabilire l’età, con un margine di errore assoluto non superiore ai 3,26 anni, il sesso, se si tratta di un fumatore, la pressione sistolica con un errore medio inferiore a 11,23 mmHg, ed eventuali eventi cardiaci maggiori hanno colpito il soggetto negli ultimi cinque anni.
Sottoponendo allo scanner le immagini delle retine di due persone diverse, il sistema è riuscito ad individuare chi avrebbe avuto problemi cardiovascolari nel 70% dei casi. Un risultato praticamente identico si ottiene con il tradizionale test su campione di sangue. “Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte a livello globale – hanno scritto in un post i ricercatori – e un importante numero di ricerche ci aiuta a capire che cosa può causarle: tutti i comportamenti quotidiani, tra cui esercizio fisico e dieta in combinazione con fattori genetici, età, etnia e sesso biologico”.
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