In Italia sta crescendo l’uva del futuro, ha una caratteristica unica al mondo
Secondo le ultime notizie provenienti dal settore agricolo italiano, in Italia starebbe crescendo l’uva del futuro, un prodotto unico al mondo.
L’uva è una frutta eccezionale, soprattutto per il suo sapore inconfondibile e per la sua storia millenaria, che contribuisce a rendere l’Italia un paese senza eguali. Secondo gli storici, le prime coltivazioni di uva risalgono addirittura a circa 5.000 anni fa: i primi europei che la diffusero furono i greci, mentre i romani riuscirono a perfezionare le tecniche di coltivazione.
Inoltre, nell’800 incominciarono a dividere l’uva da tavola e quella da vino, poiché la prima aveva un sapore molto più dolce e una buccia più sottile, quindi era perfetta per mangiarla quotidianamente in casa. Per quanto riguarda la produzione di vino, si pensa che sia nata circa 10.000 anni fa nel Caucaso.
L’uva del futuro italiana
La famosa pianta della vite potrebbe essere comparsa sulla Terra circa 60 milioni di anni fa, mentre quella da vino risalirebbe a circa 1 milione di anni fa. Tuttavia, la vite che ha rischiato quasi l’estinzione, nel corso dei millenni, è stata proprio la Vitis vinifera, cioè quella utilizzata per ottenere il vino. Ma per quale motivo? Purtroppo questa specie possiede tantissimi nemici, alcuni dei quali sono il fungo parassita oidio e l’insetto filossera: il primo riuscì a devastare il 90% del vitigno francese e il secondo l’85% del vigneto europeo. Fortunatamente, nel ‘900 fu ricostruito l’intero vigneto d’Europa, grazie alla tecnica dell’innesto applicata sui radicali di origine americana, che erano molto più resistenti alla filossera.
Attualmente, esiste un colosso mondiale della frutta fresca chiamato Unifrutti. Quest’ultimo raccoglie la propria uva nelle Marche, in Sicilia e in Puglia, avvalendosi di molti cultivar. Tuttavia, la regione italiana che possiede il maggior numero di aziende per la produzione di uva è proprio la Puglia. Infatti, la Unifrutti ha a disposizione circa 180 ettari di terra, i quali sono di proprietà o appartenenti a fornitori esterni. In questo momento è prematuro fare dei calcoli per il 2023, poiché bisognerà vedere come andrà la raccolta e la vendita dell’uva. Inoltre, quest’anno il maltempo e l’umidità hanno causato alcuni danni, in particolar modo a quelle “precoci”, cioè alla specie di uva che viene raccolta prima.
Le piante “medio tardive”, invece, appaiono sane e senza particolari danni. Tuttavia, il colosso della frutta mondiale possiede una decina di cultivar, che coltivano uva bianca, rossa e nera. Ciò che ha stupito tutti è una speciale una rossa, chiamata Ruby Rush. Quest’ultima fa parte della categorie dell’uva precoce, ed è molto amata dai giovani soprattutto perché può essere inserita in varie ricette. E non solo: è perfetta anche per uno snack, per mangiarla assieme a dei formaggi o persino per gli aperitivi.