Sintomi e cura del virus dengue, la nuova malattia che si sta diffondendo a Roma
La febbre dengue, un virus che spaventa. Ecco come capire se si è infetti e come comportarsi per contrastarla
La paura è che il Covid-19 possa essere stato solo l’inizio. Il mondo, infatti, vive ormai ciclicamente e, oseremmo dire, quotidianamente, nuove paure sanitarie, nuovi rischi epidemiologici. In questo momento a preoccupare molto è il virus dengue: ecco tutto quello che c’è da sapere per curarsi ed evitare psicosi.
Il mondo globalizzato, infatti, porta, inevitabilmente, a una maggiore circolazione delle malattie. Tra queste vi è sicuramente la febbre dengue che gli esperti riconducono ad alcuni viaggi, a volte in Paesi esotici. La febbre dengue è è causata da quattro virus molto simili: Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4.
Va detto, comunque, che la febbre dengue non è una malattia “nuova”, dato che è conosciuta da oltre due secoli, ed è particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. Ma, come detto, il mondo globalizzato porta a una maggiore diffusione totale.
La febbre dengue, infatti, si trasmette agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Nell’emisfero occidentale il vettore principale è la zanzara Aedes aegypti, anche se si sono registrati casi trasmessi da Aedes albopictus.
Febbre dengue: sintomi e profilassi
Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. Il periodo di incubazione gira attorno ai 5-6 giorni dal momento in cui si viene punti da una zanzara. Attenzione perché le temperature possono essere molto elevate, anche con sintomi secondari non trascurabili, come mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre.
Per non contrarre la febbre dengue l’unico modo è quello di non entrare in contatto con zanzare infette. Per questo gli esperti consigliano l’utilizzo di repellenti, ma, chiaramente, il rischio zero non esiste, per cui è assai più utile sapere come trattare e contrastare la febbre dengue.
Va detto che non esiste un trattamento specifico contro questo virus, ma ci si deve limitare al riposo e all’utilizzo di farmaci antipiretici. Ovviamente, sebbene queste indicazioni che vi diamo siano quelle rilasciate anche dall’Istituto Superiore di Sanità, vi consigliamo assolutamente di rivolgervi solo a medici e specialisti, anche perché sottovalutare la malattia è la cosa più sbagliata che si possa fare. Perché è vero che solitamente la febbre dengue in una decina di giorni, massimo due settimane, può essere messa alle spalle. Ma è anche vero che la malattia può svilupparsi sotto forma di febbre emorragica con emorragie gravi da diverse parti del corpo che possono causare veri e propri collassi e, in casi rari, risultare fatali.