Salute e benessere

Ictus e infarto: il vero sintomo da non sottovalutare mai | Se lo sai ti salva la vita

I medici lasciano un monito sui sintomi che causano morte silenziosa: se non si sottovalutano ci si salva la vita sia in caso di infarto che in caso di ictus 

Le morti silenziose, ictus e infarto, arrivano di soppiatto con sintomi comuni che di solito non preoccupano e che quando peggiorano, nella maggior parte dei casi è troppo tardi, questo il motivo per cui i medici cercano di fare informazione sulla questione: per riuscire a prevenire i casi. Un conto è che ci si presenta in ospedale con un primo accenno di infarto e un altro è arrivarci con un infarto in corso ormai da tempo. Cambia la gestione del caso, si ha meno tempo e il paziente potrebbe essere in stato di semicoscienza. Insomma, bisogna valutare le variabili di caso e caso, ma spesso a preoccupare sono mal di testa e aritmie che vengono sottovalutate.

Sia gli uomini sia le donne che soffrono di emicrania hanno un rischio più elevato di avere un ictus ischemico ma sono anche gli stessi che tendono a sottovalutare i sintomi per via della frequenza con cui ne soffrono. Per le donne, in particolare, il mal di testa è legato anche a una maggiore probabilità di avere un infarto miocardico e un ictus emorragico. Questo almeno è quanto emerge da uno studio dell’Università di Aarhus, in Danimarca, pubblicato sulla rivista PLOS Medicine.

Il problema dell’ictus cerebrale e dell’infarto: i segnali per riconoscerle e non sottovalutare i sintomi

L’ictus cerebrale, ischemico o emorragico, è la prima causa di disabilità nell’adulto e la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le malattie oncologiche. Inoltre non si tratta di malattie che colpiscono solamente gli anziani, ma sempre di più anche i giovani. La ricerca si è basata sui dati delle cartelle cliniche di persone dai 18 ai 60 anni dal 1996 al 2018.

I primi sintomi segnali di ictus e infarti, anticiparli è l’unico modo per salvarsi
I primi sintomi segnali di ictus e infarti – biopianeta.it

I ricercatori hanno notato diversi casi anche intorno ai 40 anni, e nella maggior parte dei casi era evidente la correlazione con le emicranie. Più le cartelle cliniche avevano prescrizioni di farmaci per forti emicranie, più aumentavano i casi di ictus e infarto. Purtroppo sono malattie che anche prese in tempo hanno una forte incidenza di disabilità per la vita.

Questo è il motivo per cui chi soffre di emicrania dovrebbe fare controlli sempre più spesso (evitando il pronto soccorso perché nella maggior parte dei casi il mal di testa viene sottovalutato e si viene rimandati a casa). Certo, sarebbe ridicolo creare allarmismo per ogni mal di testa, ma nei casi in cui sembra persistere è bene fare un controllo più accurato perché potrebbe essere un avviso importante del corpo a un futuro ictus.

Claudia Manildo

Giornalista pubblicista e content editor, sono laureata all’Università di Siena in Comunicazione e all’Università di Parma in Giornalismo e Cultura Editoriale. Scrivere, oltre che un lavoro, è una missione quotidiana. Sono editor e correttore bozze freelance e nel tempo libero recensisco libri. Appassionata di sociologia e di interazione uomo-macchina, nel 2022 ho pubblicato il mio primo saggio per deComporre Edizioni.
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