Vitamina D, non è vero che l’esposizione al sole aiuta: c’è una condizione in cui non viene assorbita ed è la più comune
Le notizie che conosci sulla Vitamina D potrebbero essere sbagliate. Non sempre esporsi per tante ore aiuta, c’è un’eccezione che hai sempre ignorato, almeno fino ad ora.
Quanto ne sai sulla Vitamina D? Si tratta di una sostanza che aiuta il tuo corpo nel processo di mineralizzazione. Vuol dire che aumenta l’assorbimento di calcio e fosforo all’interno del tuo intestino, favorendo la fortificazione delle ossa. Assumendo una quantità maggiore di Vitamina D, il tuo scheletro sarà più forte e resistente, soprattutto con il trascorrere degli anni, quando gli acciacchi iniziano a diventare sempre più frequenti e i dolori rischiano di aumentare sempre di più.
E poi aiuta tantissimo il tuo sistema immunitario, favorendo la capacità di contrazione muscolare. In pratica, più Vitamina D assumi e più riuscirai a muoversi senza difficoltà, a qualsiasi età. Una sorta di elisir di giovinezza, ma quali sono le altre informazioni in tuo possesso? Abbiamo sempre saputo che l’esposizione al sole fosse perfetta per chi fosse carente di Vitamina D nel proprio organismo, ma è davvero così? Si tratta di un’informazione reale o c’è dell’altro da sapere? La verità è che non è sempre così, ecco perché bisogna assolutamente approfondire l’argomento.
Vitamina D: quando esporsi al sole non aiuta
Esistono tanti integratori che contengono Vitamina D, spesso prescritti soprattutto alle persone anziane che hanno problemi alle ossa, ma la principale sorgente che esista è il sole. I raggi Uvb penetrano nella pelle, trasformano la proteina 7-DHC in Vitamina D3 e aiutano il nostro organismo ad assumere la forma attiva della Vitamina D. Ma c’è un’eccezione, come conferma anche Francesca Michelacci, una nutrizionista della rete di poliambulatori specialistici Santagostino.
La dottoressa ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport che una insufficiente esposizione al sole potrebbe creare una carenza di Vitamina D. Un esempio? È molto semplice: hai presente la crema solare che spalmi sul tuo corpo quando vai in spiaggia? Bene, quella crema impedisce ai raggi Uvb di penetrare nel tuo corpo, rallentando la formazione di Vitamina D all’interno del tuo organismo. La prassi corretta sarebbe quella di esporsi al sole per circa trenta minuti al giorno nelle ore centrali della mattina.
Soprattutto nelle persone più adulte, le creme solari hanno un impatto più forte sulla protezione dai raggi solari, mentre i soggetti più giovani riescono comunque ad assorbirli. Secondo uno studio, soltanto il 20% della formazione di Vitamina D deriva dalla nostra alimentazione. I cibi più ricchi di questa sostanza sono i pesci grassi, come ad esempio il tonno, il salmone o lo sgombro, l’olio di fegato di merluzzo, il tuorlo di un uovo, il burro, i formaggi grassi e i gamberi.