Semplice vanità o ricerca interiore? La verità sul perché l’essere umano si specchia
Vuoi scoprire perché amiamo così tanto specchiarci? Non è solo vanità, vi è una ragione psicologica dietro.
Alcune persone amano specchiarsi più e più volte al giorno, mentre altre cercano proprio di evitare di guardare la loro immagine riflessa. Il confronto con la nostra immagine, però, è una tappa fondamentale per consolidare la nostra identità: fin da piccoli ci scopriamo e ci riscopriamo cercando di sistemare quei dettagli del nostro aspetto che in una determinata fase della nostra vita non ci piacciono. Ma che cos’è esattamente che cerchiamo nello specchio? Solo come appariamo agli altri?
Ecco perché tutti siamo portati a specchiarci: la verità
Sono molto d’impatto le parole pronunciate dal Dottor Giovanni Stanghellini, docente di psicologia dinamica all’Università di Chieti, In riferimento al modo che la nostra mente ha di rappresentare noi stessi e il nostro corpo. Pare infatti che non ne abbiamo solo uno ma due diversi:
“Il primo è quello che sentiamo, ovvero la nostra “carne”, ne percepiamo lo stato (di benessere o meno), la posizione nello spazio ecc; il secondo è quello che vediamo quando ci riflettiamo in uno specchio, o nell’acqua, o in una superficie di metallo”.
Non si tratta quindi solo di andare alla ricerca di quei dettagli fisici ed esteriori che vogliamo modificare: guardarci allo specchio implica qualcosa di più profondo, una ricerca interiore rivolta all’unica persona che non possiamo realmente vedere con i nostri stessi occhi, o stia noi stessi.
La percezione cenestetica del corpo – ossia il nostro sentirci fisicamente a livello corporeo – deve essere il più possibile equilibrata con quella ottica. Questo significa che il modo in cui ci immaginiamo in cui percepiamo la nostra presenza deve essere il più simile possibile a come è effettivamente una volta in cui ci confrontiamo con il nostro riflesso. Questo è dovuto al fatto che grazie a queste due differenti percezioni deriva la costruzione della nostra identità personale.
Un altro aspetto interessante è dovuto infine dalla funzione dei neuroni specchio: si tratta di neuroni che si attivano quando vediamo qualcuno compere un determinato gesto e grazie a essi riusciamo a imitarlo. È stato scientificamente dimostrato che i neuroni specchio si attivino molto di più quando guardiamo una nostra fotografia, per esempio della nostra mano, piuttosto che quella di un’altra persona: questo implica che stiamo più portati a compiere un movimento quasi involontario della mano se è la nostra.
Far combaciare la nostra percezione con l’immagine dello specchio non è semplice, poiché tutti quanti abbiamo un’idea precisa su come ci immaginiamo: lavorare su questo aspetto forse è uno dei processi più complicati per l’accettazione di noi stessi.