Polvere lunare per proteggere la Terra dai raggi del Sole
Tre astrofisici americani propongono una soluzione alternativa per contrastare il surriscaldamento globale
Polvere lunare per proteggere la Terra dai raggi del Sole che possono risultare dannosi. Questa la proposta di tre astrofisici americani. Benjamin Bromley, Sameer Khan e Scott Kenyon presentano una soluzione alternativa per contrastare il surriscaldamento globale.
Benjamin Bromley, Sameer Khan e Scott Kenyon sono forse intenzionati ad entrare nei libri di storia. Si tratta, infatti, di tre astrofisici americani che intendono risolvere la questione del surriscaldamento globale oscurando il Sole. Il titolo del loro studio, pubblicato su Plos, è Dust as a solar shield, ovvero: Polvere come scudo solare. In sostanza la proposta dei tre ricercatori consiste nell’estrarre polvere lunare e diffonderla poi nello spazio tra la Terra e il Sole. In questo modo, secondo i tre esperti, si potrebbero diminuire gli effetti dannosi delle radiazioni.
Polvere lunare contro la crisi climatica?
La teoria degli astrofisici americani si basa sul fatto che la polvere lunare, depositata tra la Terra e il Sole, andrebbe ad oscurare i raggi di circa l’1,8%. Questo potrebbe permettere al nostro Pianeta di abbassare la temperatura. Infatti, i grani di polvere hanno le dimensioni giuste per disperdere la luce solare e schermare la Terra dalle radiazioni. La stima della polvere lunare che andrebbe estratta, affinché lo scudo risulti efficace, sarebbe pari a circa 11 milioni di tonnellate. Come si legge nello studio, Bromley e il suo team hanno spiegato: “Una volta che la polvere viene rilasciata, il suo unico impatto è quello di ombreggiare la Terra. Per il resto non interagirà più con il nostro Pianeta“.
Tuttavia, questa proposta ambiziosa ha ricevuto critiche su più fronti. Innanzitutto, alcune delle tecnologie per realizzare questa soluzione esistono ma altre devono ancora essere progettate. In secondo luogo, c’è chi ha fatto notare che i grani di polvere lunare finirebbero per arrivare alla deriva, quindi sarebbe necessario continuare a sparare polvere (ad oltranza) per ‘rimpolpare’ continuamente lo scudo. E ovviamente, tra le critiche emergono i possibili impatti sulla Luna, oltre a tutte le risorse ed energie che potrebbero occorrere per questo progetto (impiegate a cadenza).
La vera soluzione contro il surriscaldamento globale
Sono tanti gli esperimenti di geo-ingegneria che in questi anni stanno continuando a proporre alternative per risolvere l’annosa questione del surriscaldamento globale. Ed anche l’idea di oscurare il Sole non è nuova. Del resto anche la presenza del buco nell’ozono non fa che aumentare i rischi del surriscaldamento globale, oltre che la crisi climatica sempre più minacciosa. Nel 2018, a tal proposito, il progetto Scopex, che coinvolge l’Università di Harvard ed è finanziato anche da Bill Gates, ha proposto di frenare l’irradiazione solare con palloni sonda per distribuire nel cielo particelle di carbonato di calcio.
Idea, tuttavia, ancora bloccata da diversi stop. Rispetto alla proposta di Bromley, Khan e Kenyon, invece, Frank Biermann, professore di governance della sostenibilità globale presso l’Università di Utrecht, ha dichiarato al Guardian: “L’idea di estrarre la luna o gli asteroidi vicini alla Terra per bloccare artificialmente parti della luce solare non è una soluzione alla crisi climatica in corso e in via di intensificazione“. Tutti, infatti, si trovano concordi nell’affermare che per ridurre la crisi climatica è necessario ridurre, innanzitutto, le emissioni di CO2.