Bentornato Mulgara, il marsupiale che si credeva estinto da oltre cento anni
Nel New South Wales, in Australia è stato trovato un esemplare di mulgara dalla coda crestata, che si credeva estinto da oltre un secolo
Una bella sorpresa per gli scienziati del gruppo Wild Desert! Nel corso degli ultimi monitoraggi, infatti, hanno avvistato in un’area centrale della regione australiana del New South Wales, un esemplare di mulgara dalla coda crestata, un marsupiale imparentato alla lontana con il diavolo della Tasmania, del quale non si avevano tracce da oltre un secolo e si credeva ormai estinto in quella regione. Gli scienziati erano intenti a studiare i deserti di quella zona nel tentativo di reintrodurre nel loro habitat naturale alcune specie scomparse, come il mulgara. Secondo gli studiosi, a causare l’estinzioni di molti animali sia stata l’introduzione di animali invasivi come conigli, gatti e volpi, portati dai coloni europei secoli fa.
Il mulgara dalla coda a cresta, è un piccolo marsupiale carnivoro, lungo circa trenta centimetri, pesa circa 150 grammi, ha una pelliccia bionda chiara, e può vivere senza problemi nelle zone desertiche, dato che che non ha bisogno di molta acqua per sopravvivere poiché la assorbe dalle sue prede. Si tratta di una scoperta importantissima che ha dato nuova vita allo studio portato avanti dai ricercatori conservazionisti di Wild Desert, in collaborazione con la University of New South Wales Sydney (UNSW), il gruppo Ecological Horizons, che si occupa di fauna selvatica e il supporto delle organizzazioni governative. I ricercatori che sperano ora di poter trovare altri esemplari nell’area, a conferma del fatto che il piccolo marsupiale sia tutt’altro che estinto, ma anche di individuare altre specie date ormai per scomparse.
“Il mulgara una volta era ampiamente distribuito negli ambienti sabbiosi del deserto nell’entroterra dell’Australia. – Ha dichiarato Rebecca West dell’Unsw – Questa specie si credeva però scomparsa in quest’area. Ora ci impegneremo per preservarla”.
Photo Credits: Reece Pedler, Wild Deserts; Twitter