Ecoalf, vestiti alla moda ripulendo i mari dai rifiuti
Ecoalf crede nella moda ecosostenibile e ha lanciato una linea di abbigliamento e accessori realizzati partendo dai rifiuti trovati in mare
La questione dell’inquinamento delle acque torna spesso all’ordine del giorno, così come il problema dello smaltimento delle tonnellate di rifiuti ripescate dai mari di tutto il mondo. Certo, la soluzione più logica sarebbe quella di non sporcare e non gettare rifiuti nell’ambiente, ma cosa fare in attesa che tutti i cittadini del mondo imparino a rispettare il pianeta che ci ospita? Un’interessante iniziativa arriva dall’azienda spagnola Ecoalf, che produce capi alla moda con rifiuti recuperati nel Mediterraneo. Fondata nel 2009 da Javier Goyeneche, imprenditore spagnolo di Madrid , il cui mantra è “Non abbiamo un Pianeta B“, un pensiero profondo al quale spesso si dedica poca attenzione.
Se si esauriscono le risorse, non resterà più nulla, quindi dovremmo cercare di produrre con ciò che abbiamo, in un’ottica di riuso e riciclo, impattando il meno possibile sull’ambiente. “E’ incredibile la quantità di rifiuti che ogni giorno resta impigliata nelle reti dei pescatori. – Ha dichiarato Javier Goyeneche. – Rifiuti che sono costretti a ributtare in mare. Ho pensato, perché non recuperare tutta quella immondizia? Così ho venduto la mia vecchia azienda e ho studiato a lungo per capire come realizzare la mia idea. Tre anni dopo ho fondato la Ecoalf, che porta il nome di mio figlio Alfonso. Perché è ai nostri figli che dobbiamo pensare, a loro lasceremo questo pianeta”.
Nel 2017 i pescherecci della Ecoalf che si occupano di recuperare i rifiuti dal mare hanno raccolto oltre centocinquanta tonnellate di spazzatura, che viene poi convertita in filati. I prodotti Ecolaf venduti nei 430 negozi multibrand nel mondo, di cui 310 con sede in Europa, e anche su siti di e-commerce come Amazon. Gli abiti e le borse di Ecoalf stanno già riscuotendo molto successo per il loro design alla moda, ma anche per il loro importante significato.
Photo Credits: Ecoalf