Botti di Capodanno e rischi per ambiente e salute
Sempre più Comuni mettono in atto restrizioni per evitare le serie conseguenze di ogni anno
I botti, i fuochi d’artificio e i petardi sono tra i protagonisti (meno apprezzati, per molti) del Capodanno. Benché diversi Comuni mettono in pratica delle restrizioni, esistono ancora molte persone che ignorano i rischi procurati all’ambiente e alla salute.
Come ricorda la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) i botti di Capodanno rappresentano un problema non solo per l’incolumità degli esseri umani, ma anche dell’ambiente. Come testimoniano, infatti, anche i dati diffusi dal Dipartimento della pubblica sicurezza, negli ultimi dieci anni, a causa di petardi e fuochi d’artificio sono morte sei persone e ci sono stati 3.040 feriti gravi. Danni che non si riversano solo sull’uomo, ma anche sugli animali e sull’ambiente. Si stima che, nella notte di Capodanno tra fauna selvatica e animali domestici, ogni anno muoiano circa 5mila creature. Tanti sono sottoposti a disturbi enormi, a livello acustico e rispetto all’orientamento. Un vero disastro che molti, ancora, continuano a sottovalutare.
Le conseguenze dei botti di Capodanno
Ma oltre ai danni inestimabili procurati agli animali, la SIMA analizza anche i problemi di carattere ambientale. Infatti, i botti di fine anno generano un incremento dell’inquinamento dell’aria. Nella sola notte di Capodanno le polveri sottili raggiungono valori medi su 24 ore quasi triplicati rispetto al normale giornaliero. Come riporta il sito Green Report, il presidente SIMA, Alessandro Miani, sottolinea che: “Botti, petardi ed esplodenti, oltre alle polveri sottili, rilasciano in atmosfera parecchie diossine, ovvero sostanze potenzialmente cancerogene. Prendendo in esame una singola città di medie dimensioni, i fuochi d’artificio esplosi nella sola notte di Capodanno possono arrivare a produrre emissioni nocive pari a quelle delle attività annuali di 120 inceneritori di rifiuti“.
“Le sostanze liberate in atmosfera possono inoltre ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida, inquinando terreni, raccolti, laghi, fiumi e persino falde acquifere“. Si tratta, insomma, di un problema drammatico che spinge a richiedere a tutti i Comuni di applicare restrizioni in merito ai botti di Capodanno per ridurre inquinamento acustico, atmosferico e rischio d’incendi. Ciò che conta, inoltre, è un maggiore controllo che contribuisca a far rispettare le norme. È bene specificare, inoltre, che i botti producono anche molti rifiuti. Sono circa 60mila gli involucri che restano nelle strade. Rifiuti difficili da riciclare perché composti da cartone, polvere pirotecnica, plastica, legno o argilla.
Educazione ambientale
Come conferma Filomena Ricci del WWF Abruzzo: “I fuochi poi generano anche rifiuti, soprattutto per quelli detonati in mare. L’alluminio, a contatto con l’acqua salata, può modificarsi e rilasciare sostanze nocive. Per non parlare della plastica che, ovunque, costituisce un vero pericolo per la biodiversità“. A questo punto sarebbe necessario diffondere maggiore educazione ambientale, in modo da creare più sensibilità e meno senso d’imposizione. Sarebbe indispensabile creare maggiore consapevolezza rispetto ai danni enormi causati da questi esplosivi che, obiettivamente, poco o niente hanno a che fare con l’atmosfera di festa.
Spari, frastuoni, luci accecanti non a norma sono solo un pericolo per la salute pubblica e per quella del Pianeta. Continuare a lanciare botti, fuochi d’artificio, petardi e mortaretti in maniera incontrollata danneggia ogni aspetto della nostra vita, per questo è fondamentale comprendere l’importanza di questo allarme e aderire in maniera consapevole alle restrizioni, trovando un modo più sano per festeggiare il Capodanno.
E sperando che anche il vostro Capodanno sia responsabile, noi di VelvetMag vi facciamo i migliori auguri di un Buon 2023!