Impatto ambientale del cibo: quanto inquina quello che mangiamo
Dalla nostra alimentazione possono derivare diverse sostanze (di scarto) in grado di causare danni importanti
Anche il cibo inquina. Tante delle cose che fanno parte di una normale dieta alimentare, spesso sono causa di un impatto ambientale dalla portata più o meno grave.
Diversi alimenti, alcuni di più rispetto ad altri, hanno un forte impatto ambientale, più grave di quello che potremmo solo ipotizzare. In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che si è celebrata lo scorso 16 ottobre, il Direttore Generale della FAO ha ricordato l’importanza di un’alimentazione sostenibile.
Questo significa evitare, innanzitutto, che tonnellate di cibo siano sprecate. Primo per dare accesso a tutti alle risorse di base per la sopravvivenza. E secondariamente, anche se non meno importante, per evitare che gli scarti di cibo si trasformino in sostanze inquinanti.
L’impatto del cibo e il gas serra
Anche sulla base di quanto espresso nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sconfiggere la fame nel mondo è uno degli obiettivi alla base delle comunità internazionali. Difatti, uno spreco eccessivo di cibo, non solo impedisce l’uguaglianza di risorse nel mondo, ma è responsabile di un quarto delle emissioni mondiale di gas serra. Infatti, il sistema alimentare globale comprende tutti i processi post-aziendali, quali lavorazione e distribuzione, che contribuiscono in maniera rilevante all’inquinamento. Difatti, come chiarisce Science, tanto del cibo che consumiamo è responsabile del 26% dei gas serra globali (GHG).
Quando si vogliono considerare queste emissioni alimentari si devono considerare quatto fattori: bestiame e pesca, produzione agricola, sfruttamento del suolo e catene di approvvigionamento. Chiarito questo, si può constatare che alcuni cibi sono più inquinanti rispetto ad altri. In uno studio pubblicato su Science da Joseph Poore e Thomas Nemecek, si evince che la produzione di carne è tra le più inquinanti, mentre la frutta a guscio, sembra essere il cibo che inquina meno. Nello studio, gli autori hanno esaminato i dati di oltre 38mila aziende agricole commerciali in 119 paesi, facendo emergere, inoltre, che la CO2 non è l’unico gas prodotto. L’agricoltura, infatti, è fonte anche di protossido di azoto e metano. In sostanza, come rivela lo studio, se la carne bovina produce 60 kg di gas serra, i piselli ne producono 1kg.
Perché la carne è più dannosa
Nel complesso, il cibo che proviene dagli animali ha un impatto più ampio rispetto a quello derivato dalle piante. Nel concreto la maggior parte delle emissioni deriva dal cambiamento dell’uso del suolo e dai processi nella fase dell’azienda agricola. La fase di allevamento, inoltre, il gas serra aumenta a causa dell’utilizzo di fertilizzanti e della fermentazione enterica che si genera nello stomaco dei bovini.
Volendo fornire una stima di alimenti più inquinanti, si può dire che latticini, carne e uova, rappresentano l’83% delle emissioni di gas a effetto serra della dieta media dell’UE. Il restante 17% arriva da cibo a derivazione vegetale. Per fare in modo che questo problema si diriga verso una soluzione è necessario prediligere una dieta biologica e stagionale. Inoltre privilegiare le piccole realtà locali è un modo efficace per ridurre gli sprechi e allo stesso tempo proteggere l’ambiente.