Plastica auto-sterilizzante: uno studio ne dimostra il potenziale
Il materiale sviluppato si presenterebbe anche a basso costo di produzione
Un gruppo di ricerca della Queen’s University Belfast avrebbe sviluppato una plastica auto-sterilizzante in grado anche di agire contro diversi virus, compreso il Covid-19. A svolgere questo compito la presenza di nanoparticelle in biossido di titanio.
Secondo una ricerca sviluppata da alcuni scienziati della Queen’s University di Belfast, presto potrebbe essere messo in commercio un materiale molto particolare. Si tratta di una plastica auto-sterilizzante in grado, cioè, di eliminare diversi virus.
A colpire ed attirare maggiormente l’attenzione il fatto che questa speciale plastica potrebbe distruggere anche il Covid-19. Un potenziale sviluppato grazie alla presenza delle nanoparticelle di biossido di titanio di cui il materiale sarebbe fornito.
La plastica che uccide i virus
Il sito ufficiale della Queen’s University di Belfast rivela alcuni dettagli dello studio appena concluso. Questo nuovo film di plastica, oltre ad essere in grado di uccidere i virus (Covid compreso), risulta anche economico. Come rivelano gli esperti, questo materiale potrebbe essere usato per la produzioni di indumenti protettitivi, come ad esempio grembiuli, tovaglie o tende usa e getta. Difatti, come ha dimostrato la ricerca questa plastica auto-sterilizzante potrebbe uccidere milioni di virus e anche specie ‘forti’ che, in genere, resistono su vestiti e superfici di altro tipo. A sviluppare la plastica un team di chimici e virologi che ha studiato materiali autosterilizzanti che riducono il rischio che le superfici contaminate possano diffondere le infezioni.
Lo studio nasce dall’idea di creare un materiale che potesse essere ostile ad un virus ed impedire a quest’ultimo di sopravvivere. Dalle prime analisi effettuate, è stato dimostrato che il rame metallico uccide i microbi al contatto, ma non risultava particolarmente flessibile. A questo punto i ricercatori della Queen’s University di Belfast hanno pensato di utilizzare fogli di plastica contenenti nanoparticelle di biossido di titanio. Quest’ultimi, infatti, reagiscono con la luce ultravioletta, persino alle piccole quantità rilasciate da una lampada fluorescente. Dopo la reazione le nanoparticelle di biossido rilasciano molecole chiamate specie reattive dell’ossigeno; questi uccidono i virus compreso SARS2. Inoltre, la tecnologia utilizzata per creare la pellicola la rende degradabile, a differenza delle altre pellicole di plastica usa e getta.
Un vantaggio per la società
La ricerca, pubblicata sul Journal of Photochemistry and Photobiology B: Biology, è stata condotta dal professor Andrew Mills il quale, come si legge sul sito ufficiale dell’Università, avrebbe dichiarato: “Questa pellicola potrebbe sostituire molte delle pellicole di plastica usa e getta utilizzate nell’industria sanitaria in quanto ha il valore aggiunto di essere autosterilizzante senza costi aggiuntivi. Attraverso test rigorosi abbiamo scoperto che è efficace nell’uccidere i virus solo con la luce della stanza. Si tratta della prima volta in cui si sviluppa qualcosa di simile e speriamo che sarà un enorme vantaggio per la società“.
Di base, infatti, si tratterebbe di un’invenzione in grado di limitare enormemente la trasmissione di virus infettivi come il Covid-19. E, aspetto da non sottovalutare, si tratterebbe anche di un materiale sostenibile e quindi rispettoso dell’ambiente. Una plastica auto-sterilizzante, ma senza costi aggiuntivi rispetto al materiale classico. (Qui il link allo studio).