Giornata Mondiale contro la Desertificazione e la Siccità: il quadro italiano
Il tema scelto per la ricorrenza 2022 è "Risollevarsi insieme" per incitare alla collaborazione e alla cooperazione
Il 17 giugno si celebra la Giornata Mondiale contro la Desertificazione e la Siccità; “Risollevarsi insieme” è il tema scelto per il 2022 dall’UNCDD. “Rising up from drought together“, un modo per guardare alla collaborazione e cooperazione n tutto il mondo. Entro il 2050, infatti, la siccità potrebbe colpire i tre quarti della popolazione mondiale e l’Italia ne vede già alcuni effetti preoccupanti.
La Giornata Mondiale contro la Desertificazione e la Siccità (Desertification & Drought Day), che fino al 2019 era conosciuta come la Giornata Mondiale per Combattere il Fenomeno della Desertificazione, si celebra il 17 giugno. Nasce nel 1995 per volere delle Nazioni Unite con l’obiettivo di promuovere la consapevolezza in merito all’impegno internazionale per combattere questi due fenomeni.
A questo scopo si aggiunge anche quello di ricordare che per superare il degrado del suolo è fondamentale l’impegno di tutti; una forma di cooperazione a tutti i livelli che permetta di risolvere le importanti problematiche di cui anche l’Italia sta iniziando a cogliere gli effetti negativi.
La siccità un grave disastro naturale
Tra le piaghe causate da fenomeni naturali la siccità è, senza dubbio, una delle più gravi; i suoi risvolti in termini di perdite di vite umane sono moltissimi. Raccolti falliti, incedi, carenza idrica, sono solo alcuni dei fenomeni che derivano dal suolo degradato e hanno un impatto sulla natura e sull’uomo. Anche a causa della crisi climatica in atto, la siccità e la conseguente desertificazione stanno aumentando notevolmente ed entro il 2050 potrebbe arrivare a colpire i tre quarti della popolazione mondiale. Come si può apprendere dal sito istituzione delle Nazioni Unite, in occasione della Conferenza delle Parti (COP15) della Convenzione (Abidjian,9-20 maggio 2022), l’UNCDD ha pubblicato la seconda edizione del Rapporto Global Land Outlook; in esso si sottolinea che ben il 40% del suolo terrestre è attualmente degradato.
E come ha ricordato Ibrahim Thiaw, in occasione della pubblicazione dello studio: “Non possiamo fermare la crisi climatica oggi, la perdita di biodiversità domani e il degrado del suolo il giorno dopo. Dobbiamo affrontare tutti questi problemi insieme“; queste le parole del Segretario esecutivo della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione. Proprio per l’esigenza di trovare soluzioni immediate e comuni, il tema scelto per la Giornata Mondiale contro la Desertificazione e la Siccità del 2022 è “Risollevarsi dalla desertificazione insieme“; collaborando e cooperando per il bene di tutti e del Pianeta. Del resto come sottolineano dall’UNCDD la siccità sta colpendo tutti; non solo i paesi in via di sviluppo, ma anche vaste aeree dell’Europa, compresa l’Italia stanno subendo le conseguenze del degrado del suolo.
Fiumi e laghi in Italia
A proposito della siccità in Italia, l’Osservatorio ANBI sulle risorse idriche ha informato che i livelli di fiumi e laghi in Italia sono in diminuzione. Si legge su Ansa che in Lombardia si è raggiunto lo stato di crisi idrica regionale e nel Lazio torna ad aleggiare il rischio di razionamento di acqua potabile; la totale assenza di piogge ha fatto abbassare i livelli del Tevere e del Liri, ed anche dei laghi di Bracciano e Nemi. “Grave è anche la situazione dei fiumi toscani, dove l’ormai ‘torrente Arno‘ ha una portata pari al 27% della media e l’Ombrone è in grande sofferenza“.
Le piogge sono scarse anche in Abruzzo dove i deficit superano il 90% e anche nelle Marche, nonostante alcune piogge, i fiumi stanno calando. Al Sud, ovviamente, la situazione non è migliore. In Campania, bassi il fiume Garigliano e i bacini del Cilento e del lago di Conza; in Basilicata e Puglia, a causa delle alte temperature, gli invasi hanno volumi preoccupanti. Preoccupanti i dati provenienti da Calabria e Sardegna e, tornando al Nord, il Lago Maggiore sembra tendere ai minimi storici che non si raggiungevano dal 1946.
La desertificazione nel mondo
Tra Nord, Sud, Centro e Isole il 28% del territorio italiano, inoltre, è a rischio desertificazione; in particolar modo nelle Regioni meridionali ma anche Veneto, Emilia Romagna e Piemonte non registrano dati confortanti. Questo quanto emerso anche nel corso di un webinar tenuto dall’Ispra nei giorni scorsi; come scrive ancora Ansa: “Nelle aree a rischio in Italia, le condizioni meteoclimatiche contribuiscono fortemente all’aumento del degrado e quindi alla vulnerabilità alla desertificazione, a causa della perdita di qualità degli habitat, l’erosione del suolo, la frammentazione del territorio, la densità delle coperture artificiali“. Il fenomeno della desertificazione colpisce tutti i paesi del mondo e complice della situazione drammatica, oltre alla crisi climatica, le azioni dell’uomo. Secondo quanto stima Global Land Outlook, nel mondo il 70% delle aree libere da ghiacci è stato alterato dall’uomo.
Questo ha portato conseguenze dirette e indirette su oltre 3 miliardi di persone con aree talmente degradate che non possono essere più produttive in alcun modo. È l’Africa la zona più colpita dalla desertificazione, ma anche Asia, Medio Oriente, Sudamerica presentano un alto degrado di deperimento del suolo e forti stadi di siccità. Non si tratta solo dei paesi in via di sviluppo tuttavia; anche gli Stati Uniti e l’Australia, ad esempio, presentano aree con alto rischio di desertificazione. E ribadendo il fatto che questi fenomeni naturali colpiscono praticamente tutto il mondo, ricordiamo che anche l’Unione Europea ne è coinvolta; è soprattutto il bacino Mediterraneo quello più a rischio, quindi: Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Croazia, Cipro e Malta. Ma anche l’Ungheria, la Slovenia e la Romania hanno registrato tali fenomeni allarmanti. Quindi, mai come adesso, deve risuonare chiara l’importanza della cooperazione.