Spigolatrici d’ambiente: il libro che crea una relazione tra clima e donne
Il testo di Pinuccia Montanari accende un focus sul rapporto tra natura e differenza di genere, partendo dal ruolo attivo nel cambiamento climatico
Un libro che si pone al centro di due tematiche rilevanti sempre, ma soprattutto in questo periodo storico; a pochi giorni dalla Cop26 che ha discusso sull’emergenza climatica e nel mese (novembre) dedicato alle donne. Spigolatrici d’ambiente è un testo che affronta la relazione tra la sfida del cambiamento climatico e la differenza di genere. Un rapporto osservato da una doppia prospettiva; come chiave di lettura per il futuro e come riconoscimento del ruolo delle donne rispetto alla nascita della coscienza ecologica.
Il testo sul rapporto tra donne e natura
Come sottolinea Ansa, molte sono le donne che negli ultimi anni hanno contribuito in maniera attiva alla lotta contro la crisi climatica e la denuncia necessaria al cambiamento in ottica globale; Vandana Shiva, Gro Harlem Brundt-land e Greta Thunberg, solo per fare qualche nome. Donne che si sono legate alle questioni ambientali, dove il patriarcato è visto come l’origine del dominio sulla natura così come sulle donne; “tanto da far dire– si legge su Ansa – che il movimento ambientalista altro non è che una ‘filiazione’ di quello delle donne e che la civiltà femminista contiene ‘naturalmente’ quella ecologica“.
Il libro dal titolo emblematico e simbolico Spigolatrici d’ambiente è curato da Pinuccia Montanari, componente del Comitato scientifico Ecoistituto ReGe e sarà presentato martedì 23 novembre al Senato. “Il volume – spiega la curatrice – si sofferma sul racconto di chi ha segnato nel mondo una svolta nel rapporto tra natura e cultura, dove la spinta gentile è il nuovo orizzonte della sostenibilità. L’idea nasce dalla necessità di far conoscere il grande impegno di donne compenti per il nostro ambiente, che normalmente passa sotto silenzio. Proprio come le donne spigolatrici che anche a fine raccolto raccoglievano e continuavano nella loro opera di conservazione delle spighe che poi sarebbero diventate cibo prezioso“.
Le voci presenti in Spigolatrici d’ambiente
Nel testo sono presenti diverse voci e diverse esperienze di vita che riguardano ogni ambito; economia, arte, bioetica, ricerca ambientale, agricoltura, fino ad arrivare alle mamme contro gli inceneritori e all’ecofemminismo. Come si legge ancora su Ansa, la leader ambientalista Grazia Francescato ha affermato nel suo intervento che il termine sostenibilità, così come è utilizzato oggi, si deve proprio ad una donna; Gro Harlem Brundtland, premier norvegese e alla guida della Commissione Onu incaricata di redigere il rapporto Our common future nel 1987. “Un concetto nuovo di sostenibilità a tutto tondo, dunque ambientale, sociale ed economica. Un riconoscimento della sfida della complessità e una capacità di guardare al futuro, ai destini dei figli, dei nipoti, dei non ancora nati/e che confermano l’impronta squisitamente olistica di uno sguardo al femminile“.
La Francescato ricorda, inoltre, tante delle donne che hanno contribuito, e continuano a contribuire, alla lotta per il cambiamento climatico. Vandana Shiva, scienziata indiana, voce critica del ‘malsviluppo‘; ma anche Greta Thunberg attivista del movimento Fridays for Future. “Al centro dell’ecofemminismo – spiega nel libro l’esperta di bioetica Luisella Battaglia – c’è la preoccupazione per la natura, il suo sfruttamento, la sua distruzione; che esprime un interesse ambientalistico ma insieme, e più profondamente, traduce un’istanza femminista, data la connessione tra oppressione delle donne e della natura“.
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