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ATLANTICO, LE ISOLE TRISTAN DA CUNHA DIVENTANO PARADISO NATURALE: ECCO PERCHÉ

Molto spesso l’uomo pecca di saccenza, credendo di conoscere tutto ciò che è presente sul suolo terrestre; così però non è affatto. Questo discorso, nella maggior parte dei casi, vale per le scoperte scientifiche e per alcuni animali o piante presenti solo in alcuni specifici spot del nostro Pianeta.

E se, per una volta, ci fosse sconosciuto proprio il luogo? La superficie terrestre è pari a circa 510 milioni di chilometri quadrati, dei quali circa il 71% sono occupati dall’acqua, prettamente salata ed oceanica. Navigando nel mare, è possibile scovare dei luoghi praticamente vergini. Ciò è accaduto ad un esploratore portoghese, che nei primi anni del sedicesimo secolo si è imbattuto in alcune isole di origine vulcanica.

Il paradiso desolato

Parliamo di Tristan da Cunha, piccolo arcipelago situato nel mezzo dell’Oceano Atlantico e battente bandiera britannica. Per capire quanto remoto sia questo insediamento, basti pensare che non è presente alcun aeroporto e che occorrono circa 6 giorni pieni di navigazione dalla terraferma più vicina (il continente africano) per raggiungerlo.

Sperduto, nella maggior parte dei casi equivale a dire esente da pressione antropica. In questo caso non è proprio così, visti i 250 abitanti segnalati sull’isola. Proprio questi ultimi hanno deciso di donare celebrità all’arcipelago, promuovendolo a “paradiso naturale“, nell’ambito del progettocintura blu” britannico.

Circa 700 mila chilometri quadrati delle acque marine circostanti saranno presto dichiarate area protetta: in questo modo sarà possibile preservare ciò che, al giorno d’oggi, è quasi introvabile, la natura incontaminata. In questa zona infatti è possibile trovare numerose specie rarissime di mammiferi, uccelli, piante ed alghe. Non è mai troppo tardi per compiere una buona azione.

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