UGANDA, LA FORESTA BUGOMA È IN CRISI: SCIMPANZÉ IN PERICOLO
Il nostro Pianeta, una volta era molto più verde di come si presenta oggi. Questo perché nel frattempo l’uomo ha continuato ad agire senza focalizzare i propri ragionamenti sulle condizioni dell’ambiente. Probabilmente ci sentiamo di dire che la mente, nella maggior parte dei casi, è rimasta inutilizzata: togliere spazio alla natura per costruire palazzi, parcheggi e centri commerciali non è mai stato ne mai sarà vantaggioso.
In ogni caso, alcune aree del nostro Pianeta continuano a resistere a questo genere di logiche, o almeno così sembra. Diversi paesi in giro per il mondo conservano un patrimonio di flora e fauna senza alcun precedente. L’Uganda è di certo uno di questi: nello stato dell’Africa centrale è possibile scovare un quantitativo spaventoso tra piante ed animali endemici.
Privati prima della comunità?
La verità è che però, anche questa realtà è intaccata da quello che amiamo definire disboscamento. Nel caso che stiamo per raccontarvi non c’è nessun centro commerciale da costruire, ma semplicemente dei campi di canna da zucchero.
Parliamo della Bugoma Forest, la terza più grande di tutto il paese. Pochi giorni fa, è stato approvato il progetto di abbattimento di circa un quinto del verde per lasciare spazio alle coltivazioni sovracitate. Scompariranno dunque circa ottomila ettari di foresta: già questo sembra un argomento sufficiente per mettere le mani nei capelli.
Se poi, andando leggermente più a fondo nella questione, viene a galla che non è previsto alcun piano di salvataggio degli scimpanzé residenti, allora la situazione si fa davvero grave. Anche sotto il profilo della flora, a causa di questo gesto, rischiano di scomparire alcune specie uniche esclusive dell’Uganda. Le associazioni ambientaliste vorrebbero che l’Europa si mostrasse intransigente sulla questione: si tratta infatti del finanziatore più importante, dunque in grado di dettare le regole. Non è affatto possibile che l’interesse privato sia anteposto a quello comune.